IL CAI - CLUB ALPINO ITALIANO

Il Club Alpino Italiano è la più antica e vasta associazione di alpinisti e appassionati di montagna in Italia. La sua fondazione ufficiale è datata 23 ottobre 1863, nel Castello del Valentino a Torino. Tra i fondatori appartenenti alla prima lista di adesione, oltre a Quintino Sella ideatore del club, vi furono circa altri duecento appassionati e conoscitori di montagna. Il primo presidente del CAI eletto fu il barone Ferdinando Perrone di San Martino e vicepresidente Bartolomeo Gastaldi, che ne divenne poi secondo presidente dal 1864 al 1872. Il CAI ebbe sede dapprima a Torino, e poi dopo la seconda guerra mondiale la sede legale fu trasferita a Milano in via Errico Petrella 19, dove si trova tuttora.
Attualmente il CAI è diviso in gruppi regionali, uno per ogni Regione italiana, ad eccezione delle province autonome del Trentino e dell'Alto Adige, che hanno ciascuna un proprio gruppo regionale, ma Il vero “cuore pulsante” del CAI sono le sezioni. Queste sono raggruppamenti di soci che promuovono le finalità istituzionali in una determinata area geografica. Ogni sezione, associazione di diritto privato, possiede un proprio statuto e propri regolamenti, coordina e promuove l'attività sul territorio e gestisce le scuole e rifugi alpini o escursionistici (in genere quelli situati nel proprio territorio di competenza).
Ogni sezione del CAI può ospitare gruppi sezionali (ad esempio di escursionismo) e scuole sezionali (ad esempio di alpinismo). I gruppi e le scuole sezionali operano in autonomia con propri regolamenti, organizzando le proprie attività sotto la supervisione delle commissioni regionali e centrali e delle scuole regionali e centrali.
Attualmente il CAI è diviso in gruppi regionali, uno per ogni Regione italiana, ad eccezione delle province autonome del Trentino e dell'Alto Adige, che hanno ciascuna un proprio gruppo regionale, ma Il vero “cuore pulsante” del CAI sono le sezioni. Queste sono raggruppamenti di soci che promuovono le finalità istituzionali in una determinata area geografica. Ogni sezione, associazione di diritto privato, possiede un proprio statuto e propri regolamenti, coordina e promuove l'attività sul territorio e gestisce le scuole e rifugi alpini o escursionistici (in genere quelli situati nel proprio territorio di competenza).
Ogni sezione del CAI può ospitare gruppi sezionali (ad esempio di escursionismo) e scuole sezionali (ad esempio di alpinismo). I gruppi e le scuole sezionali operano in autonomia con propri regolamenti, organizzando le proprie attività sotto la supervisione delle commissioni regionali e centrali e delle scuole regionali e centrali.
LE SEZIONI CAI SULLE VIE DEL SALE
Lungo le tre Vie del Sale descritte su questo sito, che attraversano ben quattro Regioni, sono molte le sezioni CAI che, con progetti ed iniziative mirate, valorizzano questo ampio e straordinario territorio. Ogni sezione è costituita da validi volontari, persone consapevoli e in grado di utilizzare correttamente gli attrezzi, che prestano un servizio basilare per quanto riguarda la tracciatura, segnatura e manutenzione delle reti dei sentieri. Questo immenso lavoro, spesso molto faticoso, permette di mantenere i vari tracciati percorribili e liberi da infestanti, rami o rocce che ne impedirebbero il passaggio. I tipi di interventi variano dal posizionamento della segnaletica orizzontale e verticale con cartelli indicatori, o strisce bianco-rosse su muri, rocce, alberi ecc., il taglio della vegetazione, la manutenzione di opere come ponticelli e passerelle, o la manutenzione di opere fisse.
Piemonte: CAI sezioni di Tortona e di Novi Ligure,
Lombardia: CAI sezione di Voghera,
Emilia Romagna: CAI sezione di Piacenza,
Liguria: CAI sezioni di Genova, Chiavari, Sori, Rapallo.
Lungo le tre Vie del Sale descritte su questo sito, che attraversano ben quattro Regioni, sono molte le sezioni CAI che, con progetti ed iniziative mirate, valorizzano questo ampio e straordinario territorio. Ogni sezione è costituita da validi volontari, persone consapevoli e in grado di utilizzare correttamente gli attrezzi, che prestano un servizio basilare per quanto riguarda la tracciatura, segnatura e manutenzione delle reti dei sentieri. Questo immenso lavoro, spesso molto faticoso, permette di mantenere i vari tracciati percorribili e liberi da infestanti, rami o rocce che ne impedirebbero il passaggio. I tipi di interventi variano dal posizionamento della segnaletica orizzontale e verticale con cartelli indicatori, o strisce bianco-rosse su muri, rocce, alberi ecc., il taglio della vegetazione, la manutenzione di opere come ponticelli e passerelle, o la manutenzione di opere fisse.
Piemonte: CAI sezioni di Tortona e di Novi Ligure,
Lombardia: CAI sezione di Voghera,
Emilia Romagna: CAI sezione di Piacenza,
Liguria: CAI sezioni di Genova, Chiavari, Sori, Rapallo.

Una menzione particolare nel progetto delle Vie del Sale la merita sicuramente la sezione CAI di Tortona. Alcuni membri di questa sezione, nei primi anni Ottanta, avevano capito l’importanza di realizzare una rete sentieristica ben strutturata, progetto che poteva essere un valido sostegno per eventuali turisti che scoprivano i colli tortonesi e l’Appennino Lombardo-Piemontese-Ligure. Stiamo parlando di tempi in cui l’escursionismo non era ancora consolidato come oggi, ma preso in considerazione solo da una “nicchia” di appassionati di montagna o di natura che nei weekend con vecchi e pesanti scarponi e mantelle male impermeabili e poco confortevoli, iniziavano a percorrere i sentieri delle “terre di mezzo”, ovvero quel lembo di territorio compreso tra la Pianura Padana e la Costa ligure.
Non essendo ancora sancita l’unificazione della segnaletica per tutti i percorsi italiani (verrà approvata con delibera della Giunta Regionale del 02/12/2002), decisero di adottare il segnavia FIE con quadrato blu. I primi volontari del CAI di Tortona, supportati da volontari FIE, iniziarono così pian piano a pianificare e, in seguito, a segnalare, un cammino che dalla pianura, oltrepassando colli e montagne, digradasse verso il Mar Ligure. Nasceva la Via del Mare Tortona-Portofino. Da questa iniziativa, con lo sviluppo del mondo escursionistico, con nuovi materiali testati, con zaini e pedule moderni ed impermeabili, con un preciso supporto cartografico abbinato da precisissimi GPS (fidatissimo compagno di viaggio), l’escursionismo si è sviluppato come attività motoria, sportiva, di studio e di turismo, non dimenticando, fattore importantissimo, i benefici economici che ne trae il territorio con la scoperta da parte del fruitore dei prodotti tipici delle terre attraversate.
Per ulteriori informazioni: www.caitortona.net
Non essendo ancora sancita l’unificazione della segnaletica per tutti i percorsi italiani (verrà approvata con delibera della Giunta Regionale del 02/12/2002), decisero di adottare il segnavia FIE con quadrato blu. I primi volontari del CAI di Tortona, supportati da volontari FIE, iniziarono così pian piano a pianificare e, in seguito, a segnalare, un cammino che dalla pianura, oltrepassando colli e montagne, digradasse verso il Mar Ligure. Nasceva la Via del Mare Tortona-Portofino. Da questa iniziativa, con lo sviluppo del mondo escursionistico, con nuovi materiali testati, con zaini e pedule moderni ed impermeabili, con un preciso supporto cartografico abbinato da precisissimi GPS (fidatissimo compagno di viaggio), l’escursionismo si è sviluppato come attività motoria, sportiva, di studio e di turismo, non dimenticando, fattore importantissimo, i benefici economici che ne trae il territorio con la scoperta da parte del fruitore dei prodotti tipici delle terre attraversate.
Per ulteriori informazioni: www.caitortona.net