SENTIERo Tortona - Volpedo (C.A.I. 101)
Un’antica via, dalla Pianura Padana, risalendo le colline, attraversava l’Appennino e scendeva fino al Mar Ligure: era una delle più importanti vie del sale. In quei tempi il sale valeva molto di più, sia per la conservazione dei cibi sia per la sua capacità di insaporirli; ecco perché dal Medioevo al XV secolo le vie che portavano verso il mare diventarono importantissime.
La prima parte dell’itinerario, da Tortona a Capanne di Cosola, ancora percorribile per gli amanti della natura ed appassionati di trekking, è divisa in 5 tappe, contrassegnate da tabelle rossobianco-rosso con diverso numero di segnavia; la restante parte, da Capanne di Cosola a Portofino, è segnata, ma non è oggetto del presente opuscolo, essendo fuori regione. In particolare, Tortona-Monleale: segnavia 101 - Monleale-Serra del Monte: segnavia 102 - Serra del Monte-Fabbrica Curone: segnavia 103 - Fabbrica Curone-Selvapiana: segnavia 104 - Selvapiana- Capanne di Cosola: segnavia 105. Percorrendo l’itinerario si attraversano ambienti molto diversi, si passa dai frutteti ai campi coltivati, dai boschi di castagno, rovere e faggi alle praterie fino a raggiungere la quota massima di m 1701 s.l.m. del M. Chiappo. La città di Tortona sorge sulla riva destra del torrente Scrivia ed è posta all’inizio delle valli Curone, Grue e Ossona che si chiudono incontrando le alte cime dell’Appennino ligure-piemontese. Furono i Liguri i primi popoli ad insediarsi nella zone, ma molto presto quello che allora era solo un piccolo villaggio si trasformò in una importante colonia dell’Impero Romano alla quale fu dato il nome di Iulia Derthona (148 a.C.). Per la sua posizione strategica fu crocevia di importanti vie consolari, la Postumia, la Fulvia, e l’Emilia Scauri. L’attuale Tortona conserva ancora oggi numerose testimonianze di quel periodo sparse un po’ dovunque e non di rado importanti reperti riaffiorano durante i normali lavori necessari al suo naturale sviluppo. La città è anche oggi attraversata da importanti vie di comunicazioni sia ferroviarie che autostradali (A7 e A21) le quali consentono rapidi spostamenti sia verso il mare che verso le principali città del Nord. L’economia è basata soprattutto sull’industria meccanica, della plastica, dei trasporti, dei servizi e sull’agricoltura. COSA VISITARE
TORTONA
La centrale via Emilia attraversa da nord a sud l’intera città, lungo questa direttrice incontriamo i punti di maggior interesse: i portici, la piazza del Duomo con il palazzo Vescovile, il Palazzo Guidobono, sede di importanti mostre, dove sarà aperto prossimamente un interessante museo archeologico, il teatro Civico, vero gioiello in stile neoclassico restaurato nel 1990 e, poco distante, da non perdere, l’antica chiesa di S. Maria dei Canali, risalente al XII Sec. Nel quartiere di San Bernardino la grande statua dorata della Vergine con il Bambino sovrasta il campanile del Santuario della “Madonna della Guardia” voluto da Don Orione, ora Santo, che riposa nel suo interno: la statua è alta 14 metri e venne issata sul campanile nel 1959. Dal centro della città una breve salita porta sul colle del castello e al relativo parco con i suoi viali ombrosi e la solitaria torre presso la quale si gode un’ottima vista sulla pianura. Alle spalle del parco iniziano le verdi colline ricoperte da quei vigneti che hanno reso famosi i “vini dei colli tortonesi” tra i grandi piemontesi. Gli amanti della natura e del birdwatching possono immergersi nel verde dell’oasi del Parco dello Scrivia in pieno relax osservando al suolo o in volo gli aironi bianchi, quelli cenerini, le garzette, i germani ecc.; mentre sui sentieri corrono velocissime le lepri; appena oltre il corso d’acqua, tra gli alberi, si intravvede l’antica abbazia cistercense di Rivalta Scrivia (XII sec.) raggiungibile dalla Provinciale 211 che conduce a Novi Ligure. VIGUZZOLO A circa 3 km da Tortona, incontriamo, nel paese di Viguzzolo, una delle Pievi più significative e meglio conservate del tortonese: quella di S. Maria, risalente all’XI secolo in stile romanico. La pieve all’origine faceva parte di un’area cimiteriale fino quando, negli anni trenta, fu deciso di demolire il cimitero dando così più risalto a questa importante testimonianza del passato. Consigliato: a piedi e in mountain bike (il percorso si snoda per lunghi tratti su asfalto). |
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