6 luglio 2024
NOTTURNA SULL'ANELLO DEL GRANDE AIRONE (al)
Uscita in auto
ATTENZIONE: Ricordiamo a tutti che, per partecipare all’uscita, occorre essere
tesserati all’Associazione La Pietra Verde E.T.S. (costo € 10.00 l’anno)
Nel rispetto dell’Ordinanza n.2/2023 emanata il 20/04/2023 dal Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana
- si dovrà camminare esclusivamente sui sentieri, non è consentito abbandonarne il tracciato
- è obbligatorio effettuare il cambio di calzature alla partenza e all’arrivo delle escursioni e provvedere alla disinfezione delle stesse con disinfettanti attivi nei confronti del virus
- i cani dovranno essere tenuti al guinzaglio
tesserati all’Associazione La Pietra Verde E.T.S. (costo € 10.00 l’anno)
Nel rispetto dell’Ordinanza n.2/2023 emanata il 20/04/2023 dal Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana
- si dovrà camminare esclusivamente sui sentieri, non è consentito abbandonarne il tracciato
- è obbligatorio effettuare il cambio di calzature alla partenza e all’arrivo delle escursioni e provvedere alla disinfezione delle stesse con disinfettanti attivi nei confronti del virus
- i cani dovranno essere tenuti al guinzaglio
Lunghezza dell’itinerario: km 7 circa A/R
Dislivello totale in salita: m. 155
Dislivello totale in discesa: m. 155
Altitudine massima: m 505 s.l.m.
Difficoltà: E escursionisti con un minimo di allenamento
Fondo: asfalto e sterrato.
Un’escursione notturna in Valle Ossona, ricordando le gesta di Fausto Coppi. L’escursione, con partenza da Castellania, percorre i luoghi dove il Campionissimo amava passeggiare. Al termine dell’uscita ci sarà la possibilità del rinfresco presso l’Agriturismo Grande Airone.
Dal piazzale della chiesa di San Biagio, si scende gradatamente attraversando la strada comunale che raggiunge il paese di Castellania. Si prosegue su larga sterrata in direzione ovest ed in leggera discesa per circa un centinaio di metri, per svoltare successivamente alla nostra sinistra in direzione sud. Il percorso ora diventa pianeggiante e, superati alcuni saliscendi, raggiunge la strada asfaltata proveniente da Sarizzola. Svoltiamo a sinistra proseguendo in salita su asfalto per raggiungere l’abitato di Castellania a m 396 slm. Attraversate alcune abitazioni, proseguiamo alla nostra destra, imboccando una pianeggiante strada sterrata che tra macchie boscate e coltivazioni raggiunge un punto panoramico ai piedi della frazione di Sant’Alosio m 445 slm. Si avanza ora in salita e, sempre su sterrato, si superano le ultime abitazioni della frazione raggiungendo le Torri di Sant’Alosio a circa m 505 slm. Spettacolare il panorama a 360° che si gode da questa posizione, con un susseguirsi di tante valli adiacenti che digradano verso la Pianura Padana e l’Appennino. Ora si torna sui nostri passi raggiungendo l’Oratorio di San Bernardo e la piccola piazzetta “il Belvedere” dedicata ai caduti della battaglia dell’11 aprile 1945 e del comandante partigiano Pietro Manzini soprannominato “Ercole”. Si scende di pochi metri seguendo la strada asfaltata per poi svoltare a destra in discesa, seguendo una stradina sterrata che attraversa un bosco misto. La stradina raggiunge una cappelletta e nuovamente la strada asfaltata che seguiamo per circa 100 metri. In prossimità della prima curva, pieghiamo a destra su sterrata pianeggiante che, circa in 15 minuti, ci riporta nel luogo di partenza, la piazzetta della chiesa di San Biagio. Ora chi avesse prenotato per la cena, con le proprie auto ci trasferiremo nella Piazza di Castellania (di fronte al Mausoleo dedicato ai fratelli Coppi) per poi ritrovarci tutti presso il ristorante Il Grande Airone per il rinfresco.
STORIA DI CASTELLANIA
Castellania, attuale capoluogo, era formata da due parti: Baselica e Lungagnano. Nel primo nome si vuole intravedere un'origine romana (Basilica), ma l'ipotesi pare poco verosimile. E' citata, per la prima volta, nel 1311.
Lugagnano è tra le località confermate da Federico II a Tortona (1220). Negli atti del XIII secolo sono citate pure le località di Mossabella e Sant'Andrea. L'attuale nome di Castellania deriverebbe dal Capitano Castellino, che sposò l'ultima discendente dei Rampini. Ma i documenti antichi ci parlano, soprattutto, di Sant'Alosio, una splendida fortezza con castello: era cinto da due ordini di mura e le torri, ancor oggi visibili, ma in uno stato di deplorevole abbandono, erano i principali punti di collegamento per le segnalazioni ottiche con le altre torri della comunità del Vescovado, a cui questo territorio apparteneva e come tale ne seguì le vicende storiche (v. Carezzano, "Il Vescovado "). Una strada, detta appunto " del Vescovado " o " dei feudi " collegava, attraverso i vari centri della collina sotto il potere temporale del Vescovo, Tortona a San Biagio, e, quindi, a Sant'Alosio.
Nel XV secolo la località fu data dal Vescovo in feudo ai Rampini, che ne ebbero il possesso fino alla soppressione del feudalesimo. In questo periodo Sant'Alosio conobbe un'epoca di grande splendore. Qui nacque Enrico Rampini, uomo di somma pietà e studio, che fu Vescovo di Tortona, quindi di Pavia e di Milano, infine passò a Roma, nominato Cardinale. E' sepolto nella basilica romana di San Clemente. Sant'Alosio diede i natali pure a Marziano di Tortona, che fu precettore e consigliere di Filippo Maria Visconti. Fu un uomo tra i più colti del suo tempo e di lui rimane un famoso gioco di tarocchi, che pitturò su pergamena.
Non si sa quando fu eretta la prima chiesa, è però verosimile che, come terra del Vescovado, questa comunità avesse una chiesa già verso il IX o X secolo. Nell'area dell'attuale parrocchiale di San Biagio esisteva la chiesa di San Marziano, che, nel Sinodo di Mons. Maffeo Gambara (1595), dipendeva dalla chiesa di Carezzano. Quando fu abbattuta la vecchia chiesa, e quando sorse l'attuale, non si sa con certezza, tuttavia si può supporre che il nucleo centrale della presente chiesa di San Biagio esistesse già nel 1500, successivamente ampliata. Si ha infine notizia dell'oratorio di San Bernardo nel castello di Sant'Alosio e dell'oratorio di San Giuseppe in località Sant'Andrea.
IL CASTELLO
L'attuale comune è costituito dagli antichi nuclei abitati di Baselica e Longagnano, un tempo entrambi soggetti al Vescovato di Tortona, contrariamente alla località Castello, che faceva parte, invece, del distretto della città.
Un fortilizio, in collegamento visivo con gli analoghi manufatti di Bavantore e Sorli, doveva elevarsi da tempo immemorabile in S. Alosio, sulla vetta di un cocuzzolo a 505 m. s.l.m., per dominare da un lato le valli Ossona e Grue e dall'altra quelle dei rii S. Biagio e Castellania.
Sappiamo che gli abitanti del luogo, da più di 100 anni, erano tenuti a far la guardia giorno e notte al castello, suddivisi per squadre, così come a tener puliti i fossati del maniero ed a prestare la loro opera nelle necessarie incombenze di manutenzione (1391).
Il castello serviva da residenza alla famiglia feudataria: un atto del 27 novembre 1418 risulta stipulato in Castro Sancti Alosij in domibus spectabilis viri domini Urbani et fratrum del Sancto Alosio, filiorum quondam domini francisci.
Il privilegio di Lodovico Sforza del 5 dicembre 1496, che riconfermava i precedenti diplomi a loro favore, fa ancora riferimento al castello o fortilizio di S. Alosio, che sorgeva in loco satis sterili, per cui i Rampini avevano dovuto sostenere non poche fatiche per mantenerlo e conservarlo a vantaggio della famiglia ducale di Milano.
Dell'antico maniero rimangono, tutt'oggi, ben visibili, sulla vetta del monte, due tronconi di torre a pianta quadrata di circa 4 mt. per lato, originariamente alte più di 20 mt., ma inopinatamente abbassate negli anni scorsi (1948) a scopo di consolidamento, insieme con tratti dell'antica cinta muraria.
La tipologia delle due torri, in pietra locale, accuratamente squadrata, comune a tutto il Monferrato alessandrino, è sicuramente attribuibile al sec. XIII: singolare è anche l'abbinamento di due elementi fortificati identici, l'uno dirimpetto all'altro. La torre più a sud, in peggiori condizioni di conservazione, è diroccata sin quasi a metà altezza e presenta piccole feritoie. L'altra, meglio conservata, dispone di più ampie aperture e di un coronamento ad archetti, sulla sommità.
CHIESE E PIEVI
Castellania era già parrocchia nel 1432. La chiesa primitiva era forse di fronte all'attuale: rimangono avanzi di questa costruzione dedicata a San Marziano nella chiesa parrocchiale e nelle vicinanze.
L'odierna chiesa dedicata a San Biagio è sorta certamente sulle rovine di quella antica nel 1700. Non deve meravigliare che la parrocchia e gli oratori siano stati ricchi di quadri e di suppellettili sacre: i Rampini che ne ebbero la signoria per lunghi anni erano protetti dai Visconti, e diedero un Vescovo alla Diocesi di Tortona.
Una moderna chiesa è stata costruita dal "Comitato per le onoranze ai fratelli Coppi", vicino alla loro tomba nell'anno 1970, per comodità degli abitanti troppo lontani dalla vecchia parrocchia.
PARTICOLARITA’
Per onorare la memoria di Fausto Coppi, detto "Il campionissimo" perchè campione del mondo e leggendario vincitore di decine e i delle Più importanti corse ciclistiche d'Europa, e del fratello Serse anch'esso atleta di valore, venne eretto nella loro Castellania, nel 1970 da un apposito Comitato facente capo alla "Pro Julia Dertona" con offerte pervenute da sportivi di tutt'Italia un complesso, su disegno dell'architetto Tito Gatti, comprendente le tombe dei 2 fratelli con un pregevole busto in bronzo dello scultore Todeschini ed una chiesa, questa per favorire le pratiche religiose, prima svolte nella parrocchia annessa al cimitero e scomodissima per l'accesso della popolazione.
Il complesso è meta continua di sportivi e annualmente vi si svolge la manifestazione "Milano da Fausto Coppi".
I FRATELLI COPPI
Entrambi ciclisti di fama mondiale, i fratelli Fausto e Serse Coppi sono originari di Castellania, un piccolo borgo della val Grue/Ossona. Soprannominato Il Campionissimo, Fausto Coppi vi nacque il 15 settembre del 1919 e morì il 2 gennaio 1960 all'ospedale di Tortona, a causa della malaria contratta in Africa.
Ritenuto senza dubbio il più grande campione dello sport italiano del ‘900 e non solo del ciclismo, Coppi conquistò il record mondiale dell'ora nel 1942 con una media di Km/h 45,798. Vinse due campionati del mondo di inseguimento su pista e uno su strada a Lugano, nel 1953. Fu quattro volte campione d'Italia, vinse cinque volte il "Giro" e due il "Tour", tre la Milano - Sanremo, una la Parigi - Roubaix, una la Freccia- Vallone. Arrivò primo in due G.P. delle nazioni, in tre G.P. di Lugano e in quattro Trofei Baracchi.
Fonte: Comunità Montana Terre del Giarolo
ABBIGLIAMENTO ED ATTREZZATURA
E' necessario avere scarpe da trekking impermeabili, felpa e giacca a vento. Scarpe di ricambio e disinfettante in ottemperanza alle disposizioni per la prevenzione della diffusione della P.S.A. e pranzo al sacco.
RITROVO
Piazzale cimitero di Castellania ore 19:30
Partenza ore 20:00
Spostamento in auto
COSTI
€ 20,00 rinfresco di fine passeggiata + escursione
€ 3,00 solo escursione
Per partecipare all'escursione è necessario essere tesserati all'Associazione La Pietra Verde E.T.S.: per chi non fosse ancora iscritto, è possibile versare la quota annua di iscrizione di Euro 10,00 unitamente al costo per la presente uscita.
Il modulo di associazione, da portare compilato, è scaricabile al seguente link:
Microsoft Word - MODULO DI ISCRIZIONE 2024 (lapietraverde.org)
L’uscita prevede un costo di Euro 3,00 a persona, che comprende l'accompagnamento dei volontari dell’E.T.S. La Pietra Verde
Prenotazioni: Pierluigi Cella 333.5789642 - ENTRO IL 4 LUGLIO
Dislivello totale in salita: m. 155
Dislivello totale in discesa: m. 155
Altitudine massima: m 505 s.l.m.
Difficoltà: E escursionisti con un minimo di allenamento
Fondo: asfalto e sterrato.
Un’escursione notturna in Valle Ossona, ricordando le gesta di Fausto Coppi. L’escursione, con partenza da Castellania, percorre i luoghi dove il Campionissimo amava passeggiare. Al termine dell’uscita ci sarà la possibilità del rinfresco presso l’Agriturismo Grande Airone.
Dal piazzale della chiesa di San Biagio, si scende gradatamente attraversando la strada comunale che raggiunge il paese di Castellania. Si prosegue su larga sterrata in direzione ovest ed in leggera discesa per circa un centinaio di metri, per svoltare successivamente alla nostra sinistra in direzione sud. Il percorso ora diventa pianeggiante e, superati alcuni saliscendi, raggiunge la strada asfaltata proveniente da Sarizzola. Svoltiamo a sinistra proseguendo in salita su asfalto per raggiungere l’abitato di Castellania a m 396 slm. Attraversate alcune abitazioni, proseguiamo alla nostra destra, imboccando una pianeggiante strada sterrata che tra macchie boscate e coltivazioni raggiunge un punto panoramico ai piedi della frazione di Sant’Alosio m 445 slm. Si avanza ora in salita e, sempre su sterrato, si superano le ultime abitazioni della frazione raggiungendo le Torri di Sant’Alosio a circa m 505 slm. Spettacolare il panorama a 360° che si gode da questa posizione, con un susseguirsi di tante valli adiacenti che digradano verso la Pianura Padana e l’Appennino. Ora si torna sui nostri passi raggiungendo l’Oratorio di San Bernardo e la piccola piazzetta “il Belvedere” dedicata ai caduti della battaglia dell’11 aprile 1945 e del comandante partigiano Pietro Manzini soprannominato “Ercole”. Si scende di pochi metri seguendo la strada asfaltata per poi svoltare a destra in discesa, seguendo una stradina sterrata che attraversa un bosco misto. La stradina raggiunge una cappelletta e nuovamente la strada asfaltata che seguiamo per circa 100 metri. In prossimità della prima curva, pieghiamo a destra su sterrata pianeggiante che, circa in 15 minuti, ci riporta nel luogo di partenza, la piazzetta della chiesa di San Biagio. Ora chi avesse prenotato per la cena, con le proprie auto ci trasferiremo nella Piazza di Castellania (di fronte al Mausoleo dedicato ai fratelli Coppi) per poi ritrovarci tutti presso il ristorante Il Grande Airone per il rinfresco.
STORIA DI CASTELLANIA
Castellania, attuale capoluogo, era formata da due parti: Baselica e Lungagnano. Nel primo nome si vuole intravedere un'origine romana (Basilica), ma l'ipotesi pare poco verosimile. E' citata, per la prima volta, nel 1311.
Lugagnano è tra le località confermate da Federico II a Tortona (1220). Negli atti del XIII secolo sono citate pure le località di Mossabella e Sant'Andrea. L'attuale nome di Castellania deriverebbe dal Capitano Castellino, che sposò l'ultima discendente dei Rampini. Ma i documenti antichi ci parlano, soprattutto, di Sant'Alosio, una splendida fortezza con castello: era cinto da due ordini di mura e le torri, ancor oggi visibili, ma in uno stato di deplorevole abbandono, erano i principali punti di collegamento per le segnalazioni ottiche con le altre torri della comunità del Vescovado, a cui questo territorio apparteneva e come tale ne seguì le vicende storiche (v. Carezzano, "Il Vescovado "). Una strada, detta appunto " del Vescovado " o " dei feudi " collegava, attraverso i vari centri della collina sotto il potere temporale del Vescovo, Tortona a San Biagio, e, quindi, a Sant'Alosio.
Nel XV secolo la località fu data dal Vescovo in feudo ai Rampini, che ne ebbero il possesso fino alla soppressione del feudalesimo. In questo periodo Sant'Alosio conobbe un'epoca di grande splendore. Qui nacque Enrico Rampini, uomo di somma pietà e studio, che fu Vescovo di Tortona, quindi di Pavia e di Milano, infine passò a Roma, nominato Cardinale. E' sepolto nella basilica romana di San Clemente. Sant'Alosio diede i natali pure a Marziano di Tortona, che fu precettore e consigliere di Filippo Maria Visconti. Fu un uomo tra i più colti del suo tempo e di lui rimane un famoso gioco di tarocchi, che pitturò su pergamena.
Non si sa quando fu eretta la prima chiesa, è però verosimile che, come terra del Vescovado, questa comunità avesse una chiesa già verso il IX o X secolo. Nell'area dell'attuale parrocchiale di San Biagio esisteva la chiesa di San Marziano, che, nel Sinodo di Mons. Maffeo Gambara (1595), dipendeva dalla chiesa di Carezzano. Quando fu abbattuta la vecchia chiesa, e quando sorse l'attuale, non si sa con certezza, tuttavia si può supporre che il nucleo centrale della presente chiesa di San Biagio esistesse già nel 1500, successivamente ampliata. Si ha infine notizia dell'oratorio di San Bernardo nel castello di Sant'Alosio e dell'oratorio di San Giuseppe in località Sant'Andrea.
IL CASTELLO
L'attuale comune è costituito dagli antichi nuclei abitati di Baselica e Longagnano, un tempo entrambi soggetti al Vescovato di Tortona, contrariamente alla località Castello, che faceva parte, invece, del distretto della città.
Un fortilizio, in collegamento visivo con gli analoghi manufatti di Bavantore e Sorli, doveva elevarsi da tempo immemorabile in S. Alosio, sulla vetta di un cocuzzolo a 505 m. s.l.m., per dominare da un lato le valli Ossona e Grue e dall'altra quelle dei rii S. Biagio e Castellania.
Sappiamo che gli abitanti del luogo, da più di 100 anni, erano tenuti a far la guardia giorno e notte al castello, suddivisi per squadre, così come a tener puliti i fossati del maniero ed a prestare la loro opera nelle necessarie incombenze di manutenzione (1391).
Il castello serviva da residenza alla famiglia feudataria: un atto del 27 novembre 1418 risulta stipulato in Castro Sancti Alosij in domibus spectabilis viri domini Urbani et fratrum del Sancto Alosio, filiorum quondam domini francisci.
Il privilegio di Lodovico Sforza del 5 dicembre 1496, che riconfermava i precedenti diplomi a loro favore, fa ancora riferimento al castello o fortilizio di S. Alosio, che sorgeva in loco satis sterili, per cui i Rampini avevano dovuto sostenere non poche fatiche per mantenerlo e conservarlo a vantaggio della famiglia ducale di Milano.
Dell'antico maniero rimangono, tutt'oggi, ben visibili, sulla vetta del monte, due tronconi di torre a pianta quadrata di circa 4 mt. per lato, originariamente alte più di 20 mt., ma inopinatamente abbassate negli anni scorsi (1948) a scopo di consolidamento, insieme con tratti dell'antica cinta muraria.
La tipologia delle due torri, in pietra locale, accuratamente squadrata, comune a tutto il Monferrato alessandrino, è sicuramente attribuibile al sec. XIII: singolare è anche l'abbinamento di due elementi fortificati identici, l'uno dirimpetto all'altro. La torre più a sud, in peggiori condizioni di conservazione, è diroccata sin quasi a metà altezza e presenta piccole feritoie. L'altra, meglio conservata, dispone di più ampie aperture e di un coronamento ad archetti, sulla sommità.
CHIESE E PIEVI
Castellania era già parrocchia nel 1432. La chiesa primitiva era forse di fronte all'attuale: rimangono avanzi di questa costruzione dedicata a San Marziano nella chiesa parrocchiale e nelle vicinanze.
L'odierna chiesa dedicata a San Biagio è sorta certamente sulle rovine di quella antica nel 1700. Non deve meravigliare che la parrocchia e gli oratori siano stati ricchi di quadri e di suppellettili sacre: i Rampini che ne ebbero la signoria per lunghi anni erano protetti dai Visconti, e diedero un Vescovo alla Diocesi di Tortona.
Una moderna chiesa è stata costruita dal "Comitato per le onoranze ai fratelli Coppi", vicino alla loro tomba nell'anno 1970, per comodità degli abitanti troppo lontani dalla vecchia parrocchia.
PARTICOLARITA’
Per onorare la memoria di Fausto Coppi, detto "Il campionissimo" perchè campione del mondo e leggendario vincitore di decine e i delle Più importanti corse ciclistiche d'Europa, e del fratello Serse anch'esso atleta di valore, venne eretto nella loro Castellania, nel 1970 da un apposito Comitato facente capo alla "Pro Julia Dertona" con offerte pervenute da sportivi di tutt'Italia un complesso, su disegno dell'architetto Tito Gatti, comprendente le tombe dei 2 fratelli con un pregevole busto in bronzo dello scultore Todeschini ed una chiesa, questa per favorire le pratiche religiose, prima svolte nella parrocchia annessa al cimitero e scomodissima per l'accesso della popolazione.
Il complesso è meta continua di sportivi e annualmente vi si svolge la manifestazione "Milano da Fausto Coppi".
I FRATELLI COPPI
Entrambi ciclisti di fama mondiale, i fratelli Fausto e Serse Coppi sono originari di Castellania, un piccolo borgo della val Grue/Ossona. Soprannominato Il Campionissimo, Fausto Coppi vi nacque il 15 settembre del 1919 e morì il 2 gennaio 1960 all'ospedale di Tortona, a causa della malaria contratta in Africa.
Ritenuto senza dubbio il più grande campione dello sport italiano del ‘900 e non solo del ciclismo, Coppi conquistò il record mondiale dell'ora nel 1942 con una media di Km/h 45,798. Vinse due campionati del mondo di inseguimento su pista e uno su strada a Lugano, nel 1953. Fu quattro volte campione d'Italia, vinse cinque volte il "Giro" e due il "Tour", tre la Milano - Sanremo, una la Parigi - Roubaix, una la Freccia- Vallone. Arrivò primo in due G.P. delle nazioni, in tre G.P. di Lugano e in quattro Trofei Baracchi.
Fonte: Comunità Montana Terre del Giarolo
ABBIGLIAMENTO ED ATTREZZATURA
E' necessario avere scarpe da trekking impermeabili, felpa e giacca a vento. Scarpe di ricambio e disinfettante in ottemperanza alle disposizioni per la prevenzione della diffusione della P.S.A. e pranzo al sacco.
RITROVO
Piazzale cimitero di Castellania ore 19:30
Partenza ore 20:00
Spostamento in auto
COSTI
€ 20,00 rinfresco di fine passeggiata + escursione
€ 3,00 solo escursione
Per partecipare all'escursione è necessario essere tesserati all'Associazione La Pietra Verde E.T.S.: per chi non fosse ancora iscritto, è possibile versare la quota annua di iscrizione di Euro 10,00 unitamente al costo per la presente uscita.
Il modulo di associazione, da portare compilato, è scaricabile al seguente link:
Microsoft Word - MODULO DI ISCRIZIONE 2024 (lapietraverde.org)
L’uscita prevede un costo di Euro 3,00 a persona, che comprende l'accompagnamento dei volontari dell’E.T.S. La Pietra Verde
Prenotazioni: Pierluigi Cella 333.5789642 - ENTRO IL 4 LUGLIO