LE LEGGENDE DELLE 4 PROVINCE:
IL CANGALO
Era l’estate del 1981 quando a Piuzzo, una piccola frazione di Cabella Ligure Val Borbera (AL), alcuni vecchietti della zona raccontarono di un avvistamento molto strano.
In realtà questi avvistamenti risalgono a molto prima, quando nell’alta Val Borbera, dopo il 1900, la notte si sprangavano porte e finestre per paura di incontri molto particolari.
All’epoca chi si recava verso sera nei boschi, molte volte raccontava di aver intravisto un qualcosa.
Forse un essere, metà uomo e metà animale, gli incontri però sarebbero stati tutti occasionali, infatti solo nelle giornate molto ventose o con nebbia o temporale questo essere era stato avvistato.
Inoltre, tutto si sarebbe svolto in pochi attimi: dai racconti sembrerebbe bipede, non molto alto, al massimo 80-90 centimetri, pelo rossastro tipo volpe ma con la spina dorsale molto visibile, zampe e “mani” artigliate, testa rotonda, rasata, con bocca molto grande e denti visibili e aguzzi.
Velocissimo, capace di compiere lunghi salti ed infine carnivoro.
In realtà questi avvistamenti risalgono a molto prima, quando nell’alta Val Borbera, dopo il 1900, la notte si sprangavano porte e finestre per paura di incontri molto particolari.
All’epoca chi si recava verso sera nei boschi, molte volte raccontava di aver intravisto un qualcosa.
Forse un essere, metà uomo e metà animale, gli incontri però sarebbero stati tutti occasionali, infatti solo nelle giornate molto ventose o con nebbia o temporale questo essere era stato avvistato.
Inoltre, tutto si sarebbe svolto in pochi attimi: dai racconti sembrerebbe bipede, non molto alto, al massimo 80-90 centimetri, pelo rossastro tipo volpe ma con la spina dorsale molto visibile, zampe e “mani” artigliate, testa rotonda, rasata, con bocca molto grande e denti visibili e aguzzi.
Velocissimo, capace di compiere lunghi salti ed infine carnivoro.
Si narra che un giorno un signore della Val Curone con il suo cane si trovava per tartufi (la zona sembrerebbe quella del tra le Grotte di S. Ponzo e il M. Penola). Era una giornata ventosa, ad un certo punto l’uomo, non vedendo più il cane, cominciò a chiamarlo, gli sembrò di udire un lamento, corre in quella direzione e dietro un dosso vede in lontananza uno strano animale che correva a due zampe e tra le “mani” teneva stretto il suo cane che mai più avrebbe rivisto.
Più recentemente, sembrerebbe stato avvistato nelle faggete tra Bruggi (Val Curone) e il Monte Chiappo ed ancora nei boschi di castagno tra Oramala (Val di Nizza) e Zavattarello (Val Tidone) da alcune persone che si trovavano per funghi, ma nessuno è mai stato in grado di fotografarlo o semplicemente di fotografare una sua impronta. |