5 MARZO 2023
CASORZO MONFERRATO (AT)
IL BIALBERO SUL SENTIERO CAI DEL MALVASIA,
CON LE SCULTURE FOSSILI DI “TERREMERSE” ILLUSTRATE
DALL'ARTISTA IDEATRICE DEL PROGETTO,
GIORGIA SANLORENZO E
LA BIG BENCH N. 107
Lunghezza dell’itinerario: km 11 circa
Dislivello totale in salita: + 260 m.
Dislivello totale in discesa: - 240 m.
Altitudine minima: m 180 s.l.m.
Altitudine massima: m 330 s.l.m.
Fondo: sterrato, strade bianche, asfalto
Punti rifornimento acqua: fontanella nella piazza della Chiesa a Casorzo, a fine camminata
Il piccolo Comune di Casorzo Monferrato sorge sulle colline Monferrine, a metà strada tra Asti e Casale Monferrato, ed è noto per una produzione d’eccellenza: il vino malvasia, un aromatico dal sapore dolce.
L'insediamento e lo stesso nucleo della popolazione Casorzese vanta origini che risalgono all'epoca celtica, quando alcuni fabbricanti di formaggi, chiamati da Plinio Casurciulli, si riunirono, per motivi di difesa all'altura che da loro prese il nome: Casurcium o Casurtium.
Aveva un castello assai forte, tanto che, nel 1164, Federico Barbarossa riconobbe il dominio del Marchese Guglielmo il Vecchio di Monferrato su Casorzo che divenne un caposaldo dell' organismo politico di tipo feudale rurale della causa aleramica.
Fu un Comune privilegiato fin dal 1291, quando i Marchesi di Monferrato, in premio di fedeltà, concessero a tutti i suoi abitanti, l'esenzione completa da dazi e pedaggi e, soprattutto, il diritto di fare statuti e leggi che regolassero le relazioni fra gli abitanti.
Il feudo casortino, elevato a dignità di Contea, fu venduto a Giovanni Francesco Picco, il 3 ottobre 1621 e a questa famiglia il paese restò fino alla Rivoluzione Francese, per poi seguire con il resto del Piemonte, le sorti del regno dei Savoia.
Il giugno 1642, mentre divampava la guerra tra Francia e Spagna per la successione del Monferrato, Casorzo fu saccheggiato e bruciato dalle soldataglie spagnole al comando di tal Gregorio Britti, portoghese, governatore di Pontestura.
Il sentiero CAI del Malvasia di Casorzo, oltre a celebrare il rinomato vitigno snodandosi fra i suoi vigneti, rende omaggio ad un singolare prodigio della natura, che attira turisti e curiosi: il “bialbero”.
Lungo la strada che conduce a Grana troviamo, infatti, un ciliegio cresciuto sopra un gelso: probabilmente un uccello o qualche altro piccolo animale ha fatto cadere il seme del ciliegio all’interno del tronco cavo del gelso. In qualche modo, le radici si sono poi fatte strada fino al terreno e la pianta ha iniziato a crescere sopra al gelso, riuscendo a trovare nutrimento sufficiente per svilupparsi appieno. In primavera il ciliegio fiorisce e si colora di bianco, mentre il gelso ancora spoglio si distingue più nettamente. Il bialbero di Casorzo è un gelso bianco monumentale, iscritto nell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia curato dalla Direzione Generale dell’Economia Montana e delle Foreste (DIFOR IV).
Le dolci colline del Monferrato sono anche lo scenario in cui l’artista Giorgia Sanlorenzo, ideatrice del progetto “Terremerse” ha installato le proprie sculture, che ci ricordano che un tempo il territorio era sommerso da un mare, il bacino ligure-piemontese, molto popolato: questi abitanti marini, realizzati in ferro, oggi rivivono fra i filari dei vigneti che, su morbide colline, ricordano con il loro
movimento ondulatorio l’antico mare. “Terremerse” nasce dalla voglia di creare qualcosa di esteticamente bello per il territorio ma che al tempo stesso lo valorizzi e lo promuova.
Fonte: https://www.terremersemonferrato.it/chi-siamo/
Dalla sommità dei colli, la vista spazia su tutto l’arco alpino di nord-ovest e, con un panorama così, il luogo non poteva non ospitare una Big Bech, dalla quale ammirare tanta bellezza.
PERCORSO
La giornata inizia presso la Cantina Sociale di Casorzo, situata in Via San Lodovico n.1 – Casorzo (coordinate Google Maps: https://goo.gl/maps/Mq8CfPDFwcBomzWV8) con ritrovo alle 09.00.
Alle ore 09.30 avrà luogo la visita guidata alla Cantina con degustazione, accompagnata da prodotti da forno locali, salumi e formaggi.
La Cantina Sociale di Casorzo e zone limitrofe, orgoglio della piccola comunità di Casorzo (647 abitanti), fondata nel 1951, rappresenta il luogo dove si compiono gli sforzi di un'intera annata agricola mediante la trasformazione delle uve coltivate e raccolte dai viticoltori locali con sudore, passione, fatica e soddisfazione, in vino di qualità superiore. Fiore all'occhiello della produzione
casortina è il Malvasia di Casorzo Doc, vino rosso dolce e frizzante la cui Denominazione di Origine Controllata venne accordata nel 1968 (una delle prime in Italia) ed è limitata al territorio di Casorzo ed a poche zone limitrofe. Altre produzioni di punta sono i vini locali tipici come Grignolino d'Asti, Barbera d'Asti e Barbera del Monferrato, Freisa del Monferrato, Piemonte Cortese a cui si aggiungono prodotti quali Monferrato Dolcetto, Piemonte Chardonnay e Piemonte Bonarda in grado di soddisfare ogni richiesta del consumatore
(https://www.facebook.com/casorzodoc/about_details?locale=it_IT)
Terminata l’attività alla cantina, intorno alle 11.00 circa, inizieremo la camminata, dirigendoci sulla sommità della collina retrostante, verso la scultura n.5 di “Terremerese”, lo squalo.
Dopo aver ridisceso la collina e risalito il prospiciente pendio, incontreremo la scultura n.2 di “Terremerse”, l’ammonite.
Da qui, procedendo in direzione sud-ovest, vedremo la sagoma del castello di Montemagno stagliarsi sempre più nettamente davanti a noi. In prossimità della Tenuta Montemagno inizieremo la discesa, per giungere all’area pic-nic sorta intorno il “bialbero”.
Ammirando l’albero monumentale, consumeremo un veloce spuntino al sacco, compatibilmente con le condizioni meteo.
Riprenderemo poi il cammino, dirigendoci verso il centro abitato di Casorzo dove, chi lo desidera, potrà effettuare una breve pausa caffè presso il Circolo ACLI.
Visiteremo il centro storico di Casorzo, che è ricco di costruzioni edificate in pietra da Cantoni (i blocchi in arenaria dal caratteristico colore giallastro, ricchi di fossili, che lo scorso anno abbiamo ammirato nell’attiguo Cella Monte).
Sopra le mura, l’imponente chiesa dedicata a San Vincenzo Martire domina sul borgo. L’edificio in mattoni a vista, in stile barocco, edificato fra il 1730 ed il 1736, su disegno di Francesco Ottavio Magnocavalli, sorse sui resti della preesistente chiesa di Santa Maria di Piazza, gravemente Lesionata dall’incendio del 1642 che, ormai insufficiente a soddisfare le necessità della popolazione, venne abbattuta nel 1730.
Sulla piazza, un maestoso albero monumentale, un ippocastano bicentenario, le fa compagnia.
Proseguendo, il nostro sguardo noterà sulla sinistra una costruzione tondeggiante e sulla destra una torre: la torre, di proprietà privata e non visitabile, è ciò che resta del vecchio maniero.
L’edificio sulla sinistra è la chiesa di San Giorgio e della Madonna delle Grazie: originaria del secolo XIII, conserva della primitiva costruzione romanica, il fianco destro, rivolto a sud, e l’abside in tufo giallo; al lato nord dell’edificio romanico è stata addossata, nel XIX secolo, una importante costruzione a pianta circolare (sullo stile di alcuni sacrari) di cui esso è diventato una specie di navatella.
Nel maggio 2000 è stato attuato un restauro e risanamento conservativo per recuperare e riutilizzare l’edificio come “struttura polivalente” per mostre, convegni ecc (fonte: http://archeocarta.org/casorzo-at-chiesa-di-san-giorgio-e-della-madonna-delle-grazie/)
I blocchi in arenaria dell’antico edificio recano parecchie incisioni: vale la pena di soffermarsi qualche minuto a cercare le più curiose, una fra tutte (che,vi assicuro, si vede bene) “Giaccion qui le spoglie di Camera Francesco, uom di strane voglie e di cervel grottesco”
Subito dopo la chiesa, volteremo a destra e, percorrendo in discesa la strada provinciale, in pochi minuti raggiungeremo la Cantina di Casorzo, dove terminerà la nostra camminata, all’incirca intorno alle 16.00.
Per chi desidera recarsi alla grande panchina, la Big Bench n.107 di Vignale Monferrato, situata lungo la strada provinciale 68, poco fuori il centro abitato di Casorzo (coordinate Google Maps: https://goo.gl/maps/z82tLyXWJXwrBQCj6) lo spostamento avverrà con le auto subito dopo aver terminato la camminata: visto il traffico che transita sulla stretta strada provinciale, è più prudente e sicuro utilizzare i mezzi con i quali siamo arrivati al mattino.
ABBIGLIAMENTO
E' necessario avere scarpe da trekking, giacca anti vento/anti acqua, felpa, borraccia con acqua,
bastoncini telescopici (se abituati ad utilizzarli), PRANZO AL SACCO.
RITROVO
TORTONA – piazzale antistante il Green Bar – Via Vanoni 18 (coordinate Google Maps:
https://goo.gl/maps/heoiFdFozjJB5Mo98) ritrovo ore 07.45 – partenza ore 08.00
CASORZO – CANTINA SOCIALE - Via San Lodovico n.1 (coordinate Google Maps:
https://goo.gl/maps/Mq8CfPDFwcBomzWV8) – ore 09.00
N.B. LE AUTO DEVONO ESSERE PARCHEGGIATE LUNGO VIA SAN LODOVICO,
NON SUL PIAZZALE ANTISTANTE LA CANTINA (per permettere alla clientela della Cantina di effettuare le operazioni di carico)
Inizio visita guidata alla Cantina di Casorzo ore 09.30
Inizio camminata ore 11.00
COSTI
Per partecipare all'escursione è necessario essere tesserati all'Associazione La Pietra Verde A.P.S.
Per chi non fosse iscritto all’A.P.S. “La Pietra Verde”, il modulo di adesione è scaricabile dal sito dell'Associazione al seguente indirizzo:
https://www.lapietraverde.org/uploads/4/3/5/9/43593609/modulo_di_iscrizione_2023.pdf
La quota annua di iscrizione di Euro 10,00 può essere versata unitamente al contributo per partecipare a questa escursione.
Per chi effettua solo la camminata, l’uscita prevede un contributo di € 3,00 a persona per l’accompagnamento degli Istruttori dell’Associazione La Pietra Verde.
Per chi partecipa alla camminata preceduta da visita guidata alla Cantina di Casorzo, degustazione di vini con prodotti da forno locali, salumi e formaggi, la quota di adesione è di Euro 11,00 (comprensiva del contributo per l’accompagnamento degli Istruttori dell’Associazione La Pietra Verde).
Le quote di adesione verranno raccolte in loco, prima dell’inizio delle attività.
PRENOTAZIONI:
- entro e non oltre giovedì 2 marzo 2023 per chi effettua l’uscita completa di visita guidata alla Cantina e degustazione
- entro le ore 18.00 di sabato 4 marzo 2023 per chi partecipa alla sola camminata
Vi ricordate il Dr. Claudio Galletto, che ci aveva accompagnati nella visita alla Distilleria Mazzetti d’Altavilla? Per avere un’anticipazione della giornata, potete guardare questa intervista da lui realizzata nel 2019 per Casale News – il portale di informazione di Casale Monferrato e dintorni, al Sindaco di Casorzo ed al Presidente della Cantina: https://youtu.be/Z8WzvbNTl7o
REFERENTE
Sara Brondolo 347-9082551
Dislivello totale in salita: + 260 m.
Dislivello totale in discesa: - 240 m.
Altitudine minima: m 180 s.l.m.
Altitudine massima: m 330 s.l.m.
Fondo: sterrato, strade bianche, asfalto
Punti rifornimento acqua: fontanella nella piazza della Chiesa a Casorzo, a fine camminata
Il piccolo Comune di Casorzo Monferrato sorge sulle colline Monferrine, a metà strada tra Asti e Casale Monferrato, ed è noto per una produzione d’eccellenza: il vino malvasia, un aromatico dal sapore dolce.
L'insediamento e lo stesso nucleo della popolazione Casorzese vanta origini che risalgono all'epoca celtica, quando alcuni fabbricanti di formaggi, chiamati da Plinio Casurciulli, si riunirono, per motivi di difesa all'altura che da loro prese il nome: Casurcium o Casurtium.
Aveva un castello assai forte, tanto che, nel 1164, Federico Barbarossa riconobbe il dominio del Marchese Guglielmo il Vecchio di Monferrato su Casorzo che divenne un caposaldo dell' organismo politico di tipo feudale rurale della causa aleramica.
Fu un Comune privilegiato fin dal 1291, quando i Marchesi di Monferrato, in premio di fedeltà, concessero a tutti i suoi abitanti, l'esenzione completa da dazi e pedaggi e, soprattutto, il diritto di fare statuti e leggi che regolassero le relazioni fra gli abitanti.
Il feudo casortino, elevato a dignità di Contea, fu venduto a Giovanni Francesco Picco, il 3 ottobre 1621 e a questa famiglia il paese restò fino alla Rivoluzione Francese, per poi seguire con il resto del Piemonte, le sorti del regno dei Savoia.
Il giugno 1642, mentre divampava la guerra tra Francia e Spagna per la successione del Monferrato, Casorzo fu saccheggiato e bruciato dalle soldataglie spagnole al comando di tal Gregorio Britti, portoghese, governatore di Pontestura.
Il sentiero CAI del Malvasia di Casorzo, oltre a celebrare il rinomato vitigno snodandosi fra i suoi vigneti, rende omaggio ad un singolare prodigio della natura, che attira turisti e curiosi: il “bialbero”.
Lungo la strada che conduce a Grana troviamo, infatti, un ciliegio cresciuto sopra un gelso: probabilmente un uccello o qualche altro piccolo animale ha fatto cadere il seme del ciliegio all’interno del tronco cavo del gelso. In qualche modo, le radici si sono poi fatte strada fino al terreno e la pianta ha iniziato a crescere sopra al gelso, riuscendo a trovare nutrimento sufficiente per svilupparsi appieno. In primavera il ciliegio fiorisce e si colora di bianco, mentre il gelso ancora spoglio si distingue più nettamente. Il bialbero di Casorzo è un gelso bianco monumentale, iscritto nell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia curato dalla Direzione Generale dell’Economia Montana e delle Foreste (DIFOR IV).
Le dolci colline del Monferrato sono anche lo scenario in cui l’artista Giorgia Sanlorenzo, ideatrice del progetto “Terremerse” ha installato le proprie sculture, che ci ricordano che un tempo il territorio era sommerso da un mare, il bacino ligure-piemontese, molto popolato: questi abitanti marini, realizzati in ferro, oggi rivivono fra i filari dei vigneti che, su morbide colline, ricordano con il loro
movimento ondulatorio l’antico mare. “Terremerse” nasce dalla voglia di creare qualcosa di esteticamente bello per il territorio ma che al tempo stesso lo valorizzi e lo promuova.
Fonte: https://www.terremersemonferrato.it/chi-siamo/
Dalla sommità dei colli, la vista spazia su tutto l’arco alpino di nord-ovest e, con un panorama così, il luogo non poteva non ospitare una Big Bech, dalla quale ammirare tanta bellezza.
PERCORSO
La giornata inizia presso la Cantina Sociale di Casorzo, situata in Via San Lodovico n.1 – Casorzo (coordinate Google Maps: https://goo.gl/maps/Mq8CfPDFwcBomzWV8) con ritrovo alle 09.00.
Alle ore 09.30 avrà luogo la visita guidata alla Cantina con degustazione, accompagnata da prodotti da forno locali, salumi e formaggi.
La Cantina Sociale di Casorzo e zone limitrofe, orgoglio della piccola comunità di Casorzo (647 abitanti), fondata nel 1951, rappresenta il luogo dove si compiono gli sforzi di un'intera annata agricola mediante la trasformazione delle uve coltivate e raccolte dai viticoltori locali con sudore, passione, fatica e soddisfazione, in vino di qualità superiore. Fiore all'occhiello della produzione
casortina è il Malvasia di Casorzo Doc, vino rosso dolce e frizzante la cui Denominazione di Origine Controllata venne accordata nel 1968 (una delle prime in Italia) ed è limitata al territorio di Casorzo ed a poche zone limitrofe. Altre produzioni di punta sono i vini locali tipici come Grignolino d'Asti, Barbera d'Asti e Barbera del Monferrato, Freisa del Monferrato, Piemonte Cortese a cui si aggiungono prodotti quali Monferrato Dolcetto, Piemonte Chardonnay e Piemonte Bonarda in grado di soddisfare ogni richiesta del consumatore
(https://www.facebook.com/casorzodoc/about_details?locale=it_IT)
Terminata l’attività alla cantina, intorno alle 11.00 circa, inizieremo la camminata, dirigendoci sulla sommità della collina retrostante, verso la scultura n.5 di “Terremerese”, lo squalo.
Dopo aver ridisceso la collina e risalito il prospiciente pendio, incontreremo la scultura n.2 di “Terremerse”, l’ammonite.
Da qui, procedendo in direzione sud-ovest, vedremo la sagoma del castello di Montemagno stagliarsi sempre più nettamente davanti a noi. In prossimità della Tenuta Montemagno inizieremo la discesa, per giungere all’area pic-nic sorta intorno il “bialbero”.
Ammirando l’albero monumentale, consumeremo un veloce spuntino al sacco, compatibilmente con le condizioni meteo.
Riprenderemo poi il cammino, dirigendoci verso il centro abitato di Casorzo dove, chi lo desidera, potrà effettuare una breve pausa caffè presso il Circolo ACLI.
Visiteremo il centro storico di Casorzo, che è ricco di costruzioni edificate in pietra da Cantoni (i blocchi in arenaria dal caratteristico colore giallastro, ricchi di fossili, che lo scorso anno abbiamo ammirato nell’attiguo Cella Monte).
Sopra le mura, l’imponente chiesa dedicata a San Vincenzo Martire domina sul borgo. L’edificio in mattoni a vista, in stile barocco, edificato fra il 1730 ed il 1736, su disegno di Francesco Ottavio Magnocavalli, sorse sui resti della preesistente chiesa di Santa Maria di Piazza, gravemente Lesionata dall’incendio del 1642 che, ormai insufficiente a soddisfare le necessità della popolazione, venne abbattuta nel 1730.
Sulla piazza, un maestoso albero monumentale, un ippocastano bicentenario, le fa compagnia.
Proseguendo, il nostro sguardo noterà sulla sinistra una costruzione tondeggiante e sulla destra una torre: la torre, di proprietà privata e non visitabile, è ciò che resta del vecchio maniero.
L’edificio sulla sinistra è la chiesa di San Giorgio e della Madonna delle Grazie: originaria del secolo XIII, conserva della primitiva costruzione romanica, il fianco destro, rivolto a sud, e l’abside in tufo giallo; al lato nord dell’edificio romanico è stata addossata, nel XIX secolo, una importante costruzione a pianta circolare (sullo stile di alcuni sacrari) di cui esso è diventato una specie di navatella.
Nel maggio 2000 è stato attuato un restauro e risanamento conservativo per recuperare e riutilizzare l’edificio come “struttura polivalente” per mostre, convegni ecc (fonte: http://archeocarta.org/casorzo-at-chiesa-di-san-giorgio-e-della-madonna-delle-grazie/)
I blocchi in arenaria dell’antico edificio recano parecchie incisioni: vale la pena di soffermarsi qualche minuto a cercare le più curiose, una fra tutte (che,vi assicuro, si vede bene) “Giaccion qui le spoglie di Camera Francesco, uom di strane voglie e di cervel grottesco”
Subito dopo la chiesa, volteremo a destra e, percorrendo in discesa la strada provinciale, in pochi minuti raggiungeremo la Cantina di Casorzo, dove terminerà la nostra camminata, all’incirca intorno alle 16.00.
Per chi desidera recarsi alla grande panchina, la Big Bench n.107 di Vignale Monferrato, situata lungo la strada provinciale 68, poco fuori il centro abitato di Casorzo (coordinate Google Maps: https://goo.gl/maps/z82tLyXWJXwrBQCj6) lo spostamento avverrà con le auto subito dopo aver terminato la camminata: visto il traffico che transita sulla stretta strada provinciale, è più prudente e sicuro utilizzare i mezzi con i quali siamo arrivati al mattino.
ABBIGLIAMENTO
E' necessario avere scarpe da trekking, giacca anti vento/anti acqua, felpa, borraccia con acqua,
bastoncini telescopici (se abituati ad utilizzarli), PRANZO AL SACCO.
RITROVO
TORTONA – piazzale antistante il Green Bar – Via Vanoni 18 (coordinate Google Maps:
https://goo.gl/maps/heoiFdFozjJB5Mo98) ritrovo ore 07.45 – partenza ore 08.00
CASORZO – CANTINA SOCIALE - Via San Lodovico n.1 (coordinate Google Maps:
https://goo.gl/maps/Mq8CfPDFwcBomzWV8) – ore 09.00
N.B. LE AUTO DEVONO ESSERE PARCHEGGIATE LUNGO VIA SAN LODOVICO,
NON SUL PIAZZALE ANTISTANTE LA CANTINA (per permettere alla clientela della Cantina di effettuare le operazioni di carico)
Inizio visita guidata alla Cantina di Casorzo ore 09.30
Inizio camminata ore 11.00
COSTI
Per partecipare all'escursione è necessario essere tesserati all'Associazione La Pietra Verde A.P.S.
Per chi non fosse iscritto all’A.P.S. “La Pietra Verde”, il modulo di adesione è scaricabile dal sito dell'Associazione al seguente indirizzo:
https://www.lapietraverde.org/uploads/4/3/5/9/43593609/modulo_di_iscrizione_2023.pdf
La quota annua di iscrizione di Euro 10,00 può essere versata unitamente al contributo per partecipare a questa escursione.
Per chi effettua solo la camminata, l’uscita prevede un contributo di € 3,00 a persona per l’accompagnamento degli Istruttori dell’Associazione La Pietra Verde.
Per chi partecipa alla camminata preceduta da visita guidata alla Cantina di Casorzo, degustazione di vini con prodotti da forno locali, salumi e formaggi, la quota di adesione è di Euro 11,00 (comprensiva del contributo per l’accompagnamento degli Istruttori dell’Associazione La Pietra Verde).
Le quote di adesione verranno raccolte in loco, prima dell’inizio delle attività.
PRENOTAZIONI:
- entro e non oltre giovedì 2 marzo 2023 per chi effettua l’uscita completa di visita guidata alla Cantina e degustazione
- entro le ore 18.00 di sabato 4 marzo 2023 per chi partecipa alla sola camminata
Vi ricordate il Dr. Claudio Galletto, che ci aveva accompagnati nella visita alla Distilleria Mazzetti d’Altavilla? Per avere un’anticipazione della giornata, potete guardare questa intervista da lui realizzata nel 2019 per Casale News – il portale di informazione di Casale Monferrato e dintorni, al Sindaco di Casorzo ed al Presidente della Cantina: https://youtu.be/Z8WzvbNTl7o
REFERENTE
Sara Brondolo 347-9082551