25-26-27 LUGLIO 2024
(giovedì-venerdì e sabato)
ALLA SCOPERTA DELLA MERAVIGLIOSE
DOLOMITI AMPEZZANE
Cortina d'ampezzo (BL)
Le Dolomiti Ampezzane sono tra le più belle e imponenti montagne della Regione Veneto e tra le più rinomate in Europa.
Da queste ataviche vette, si gode di panorami che tutto il mondo ci invidia.
Questo possente complesso montuoso è terra di sport, rifugi, prodotti del territorio, leggende incredibili
e paradiso di chi pratica il trekking.
Insieme vivremo un’esperienza unica e stupefacente, alla scoperta delle Cinque Torri ed i sui suoi 4 Rifugi,
l’Anello delle Tre Cime di Lavaredo
ed infine sulla via del ritorno la visita al paese di Longarone con i suoi ricordi
legati all’esondazione della diga del Vajont nella notte del 9 ottobre 1963.
Da queste ataviche vette, si gode di panorami che tutto il mondo ci invidia.
Questo possente complesso montuoso è terra di sport, rifugi, prodotti del territorio, leggende incredibili
e paradiso di chi pratica il trekking.
Insieme vivremo un’esperienza unica e stupefacente, alla scoperta delle Cinque Torri ed i sui suoi 4 Rifugi,
l’Anello delle Tre Cime di Lavaredo
ed infine sulla via del ritorno la visita al paese di Longarone con i suoi ricordi
legati all’esondazione della diga del Vajont nella notte del 9 ottobre 1963.
1° GIORNO
LE CINQUE TORRI
Viaggio in pullman e arrivo sul comprensorio delle Dolomiti.
Escursione ad anello alle Cinque Torri con partenza dal Rifugio Scoiattoli e discesa alla Baita Baì de Dònes.
Lunghezza dell’itinerario km 6
Dislivello in salita m 160 in discesa m 520
Escursione dal Rifugio Scoiattoli con risalita ai Rifugi Averau e Nuvolau (facoltativa)
Lunghezza dell’Itinerario Km 5 A/R
Dislivello in salita m 320 in discesa m 320
Arrivo in tarda mattinata alla Baita Baì de Dònes m 1889 slm, dove parte la seggiovia che raggiungerà il Rifugio Scoiattoli a m 2255 slm.
Il Rifugio Scoiattoli è situato davanti alle Cinque Torri, all'estremità settentrionale dell'Altopiano formato dalle pendici dell'Averau e del Nuvolau; si affaccia sulla valle scavata dal Ru de Fouzargo che dal Passo Falzarego scende a Cortina d'Ampezzo, è una delle tappe dell'Alta Via delle Dolomiti n1.
Le Cinque Torri sono sicuramente uno dei simboli di Cortina d’Ampezzo, la forma peculiare le rende immediatamente riconoscibili da qualunque altra vetta o valle intorno e, soprattutto, le rende un polo d’attrazione turistico davvero unico. Il nostro percorso ad anello aggira tutto l’imponente complesso e si sviluppa sul sentiero dove incontreremo postazioni e trincee della Prima Guerra Mondiale, perfettamente restaurate facendo parte del più esteso museo all’aperto delle Dolomiti.
Il sentiero, scavato tra immensi blocchi di roccia, raggiunge nuovamente il Rifugio Scoiattoli e dà la possibilità a chi non volesse proseguire, di fermarsi presso il Rifugio. Chi volesse proseguire, invece, il sentiero/mulattiera prosegue in salita ed in circa mezz’ora di cammino raggiunge il terzo Rifugio, l’Averau a m 2416 slm.
Il Rifugio sovrasta il Gruppo delle 5 Torri, il Passo Giau e il Passo Falzarego ed è conosciuto fin dall’antichità come il luogo segreto dove dimora l’Aquila dagli artigli d’oro e il becco di fuoco, personaggio centrale della saga di Dolasilla e il Regno dei Fanes.
Durante il corso della prima guerra mondiale, tra il 1915 e il 1917, fu teatro di cruenti scontri tra le truppe italiane e le truppe austro-ungariche, che costruirono complesse reti di tunnel e gallerie scavate all’interno del Piccolo Lagazuoi per attaccare le posizioni avversarie con il metodo della guerra di mina.
Il percorso sale ancora, la mulattiera diventa a gradoni e in circa mezz’ora raggiunge la vetta del Monte Nuvolau a m 2575 slm.
Sulla sua vetta è posizionato l’omonimo Rifugio, in una posizione tale da offrire panorami impagabili sui gruppi dolomitici circostanti.
Questo spettacolo comprende: Passo Giau e Monte Cernera, Pelmo, Civetta, Pale di San Martino, Marmolada, Averau, Tofane, Cinque Torri, Cortina d'Ampezzo, Cristallo, Sorapis, Lastoi di Formin e Croda da Lago.
Il ritorno avverrà sullo stesso percorso raggiungendo nuovamente il Rifugio Scoiattoli.
Dal Rifugio Scoiattoli ha inizio la discesa seguendo il tracciato della pista da sci che ci porterà infine alla Baita Baì de Dònes e al Pullman per lo spostamento a Cortina presso l'hotel che ci ospiterà.
Chi invece non volesse percorre a piedi la discesa, può servirsi della seggiovia (discesa non compresa nella quota di partecipazione).
LE CINQUE TORRI
Viaggio in pullman e arrivo sul comprensorio delle Dolomiti.
Escursione ad anello alle Cinque Torri con partenza dal Rifugio Scoiattoli e discesa alla Baita Baì de Dònes.
Lunghezza dell’itinerario km 6
Dislivello in salita m 160 in discesa m 520
Escursione dal Rifugio Scoiattoli con risalita ai Rifugi Averau e Nuvolau (facoltativa)
Lunghezza dell’Itinerario Km 5 A/R
Dislivello in salita m 320 in discesa m 320
Arrivo in tarda mattinata alla Baita Baì de Dònes m 1889 slm, dove parte la seggiovia che raggiungerà il Rifugio Scoiattoli a m 2255 slm.
Il Rifugio Scoiattoli è situato davanti alle Cinque Torri, all'estremità settentrionale dell'Altopiano formato dalle pendici dell'Averau e del Nuvolau; si affaccia sulla valle scavata dal Ru de Fouzargo che dal Passo Falzarego scende a Cortina d'Ampezzo, è una delle tappe dell'Alta Via delle Dolomiti n1.
Le Cinque Torri sono sicuramente uno dei simboli di Cortina d’Ampezzo, la forma peculiare le rende immediatamente riconoscibili da qualunque altra vetta o valle intorno e, soprattutto, le rende un polo d’attrazione turistico davvero unico. Il nostro percorso ad anello aggira tutto l’imponente complesso e si sviluppa sul sentiero dove incontreremo postazioni e trincee della Prima Guerra Mondiale, perfettamente restaurate facendo parte del più esteso museo all’aperto delle Dolomiti.
Il sentiero, scavato tra immensi blocchi di roccia, raggiunge nuovamente il Rifugio Scoiattoli e dà la possibilità a chi non volesse proseguire, di fermarsi presso il Rifugio. Chi volesse proseguire, invece, il sentiero/mulattiera prosegue in salita ed in circa mezz’ora di cammino raggiunge il terzo Rifugio, l’Averau a m 2416 slm.
Il Rifugio sovrasta il Gruppo delle 5 Torri, il Passo Giau e il Passo Falzarego ed è conosciuto fin dall’antichità come il luogo segreto dove dimora l’Aquila dagli artigli d’oro e il becco di fuoco, personaggio centrale della saga di Dolasilla e il Regno dei Fanes.
Durante il corso della prima guerra mondiale, tra il 1915 e il 1917, fu teatro di cruenti scontri tra le truppe italiane e le truppe austro-ungariche, che costruirono complesse reti di tunnel e gallerie scavate all’interno del Piccolo Lagazuoi per attaccare le posizioni avversarie con il metodo della guerra di mina.
Il percorso sale ancora, la mulattiera diventa a gradoni e in circa mezz’ora raggiunge la vetta del Monte Nuvolau a m 2575 slm.
Sulla sua vetta è posizionato l’omonimo Rifugio, in una posizione tale da offrire panorami impagabili sui gruppi dolomitici circostanti.
Questo spettacolo comprende: Passo Giau e Monte Cernera, Pelmo, Civetta, Pale di San Martino, Marmolada, Averau, Tofane, Cinque Torri, Cortina d'Ampezzo, Cristallo, Sorapis, Lastoi di Formin e Croda da Lago.
Il ritorno avverrà sullo stesso percorso raggiungendo nuovamente il Rifugio Scoiattoli.
Dal Rifugio Scoiattoli ha inizio la discesa seguendo il tracciato della pista da sci che ci porterà infine alla Baita Baì de Dònes e al Pullman per lo spostamento a Cortina presso l'hotel che ci ospiterà.
Chi invece non volesse percorre a piedi la discesa, può servirsi della seggiovia (discesa non compresa nella quota di partecipazione).
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2° GIORNO
LE TRE CIME DI LAVAREDO
Partenza dell’escursione: Rifugio Auronzo m 2320 slm
Lunghezza dell’itinerario: Km 11 (anello)
Dislivello in salita m 500 in discesa m 500
In alternativa, è possibile percorrere il tratto Rifugio Auronzo - Rifugio Locatelli A/R senza effettuare l'anello:
Lunghezza dell'itinerario: km 11 A/R
Dislivello in salita m 250 in discesa m 250
Spostamento in Pullman al Rifugio Auronzo, questo Rifugio rappresenta la struttura privilegiata per l'accesso alla Tre Cime di Lavaredo, montagna simbolo delle Dolomiti decretate dall'UNESCO Patrimonio Naturale dell'Umanità.
Dal Rifugio ha inizio la nostra escursione seguendo l’ampia sterrata con segnavia n 101; il percorso inizialmente è privo di dislivelli e ci accompagna tra panorami mozzafiato ad incontrare un secondo Rifugio: il Lavaredo m 2344 slm.
Ora si abbandona la strada pianeggiante per risalire, alla nostra sinistra, un sentiero sassoso che raggiunge in poco tempo la Forcella Lavaredo, punto più alto della nostra escursione a m 2454 slm.
La sosta in questo luogo è obbligatoria per godersi la famosissima vista sulle imponenti pareti settentrionali delle Tre Cime.
Da questa posizione il percorso inizia a scendere leggermente per diventare più pianeggiante ai piedi del Monte Paterno, infine risale tra gradoni in pietra e larghe scalinate in legno fino a raggiungere il Rifugio Locatelli a m 2438 slm.
Siamo a Nord delle Tre Cime e anche da questa posizione sugli imponenti giganti rocciosi la vista è semplicemente unica, un panorama da sogno, che siamo sicuri rimarrà nel cuore di tutti noi.
Si imbocca ora il sentiero n 105 che in discesa per un lungo tratto iniziale scende a tornanti per poi successivamente e in ripida salita, raggiungere la Malga Lunga a m 2234 slm.
Il nostro percorso proseguendo, aggira la parete Ovest delle Tre Cime raggiungendo definitivamente il Rifugio Auronzo dove la nostra escursione ha avuto inizio, infine tramite Pullman avverrà lo spostamento per Cortina.
Chi volesse ammirare questi spettacolari panorami affrontando dislivelli più contenuti, potrà raggiungere il Rifugio Locatelli e poi percorrere il sentiero a ritroso fino al Rifugio Auronzo, senza quindi percorrere tutto l'anello.
LE TRE CIME DI LAVAREDO
Partenza dell’escursione: Rifugio Auronzo m 2320 slm
Lunghezza dell’itinerario: Km 11 (anello)
Dislivello in salita m 500 in discesa m 500
In alternativa, è possibile percorrere il tratto Rifugio Auronzo - Rifugio Locatelli A/R senza effettuare l'anello:
Lunghezza dell'itinerario: km 11 A/R
Dislivello in salita m 250 in discesa m 250
Spostamento in Pullman al Rifugio Auronzo, questo Rifugio rappresenta la struttura privilegiata per l'accesso alla Tre Cime di Lavaredo, montagna simbolo delle Dolomiti decretate dall'UNESCO Patrimonio Naturale dell'Umanità.
Dal Rifugio ha inizio la nostra escursione seguendo l’ampia sterrata con segnavia n 101; il percorso inizialmente è privo di dislivelli e ci accompagna tra panorami mozzafiato ad incontrare un secondo Rifugio: il Lavaredo m 2344 slm.
Ora si abbandona la strada pianeggiante per risalire, alla nostra sinistra, un sentiero sassoso che raggiunge in poco tempo la Forcella Lavaredo, punto più alto della nostra escursione a m 2454 slm.
La sosta in questo luogo è obbligatoria per godersi la famosissima vista sulle imponenti pareti settentrionali delle Tre Cime.
Da questa posizione il percorso inizia a scendere leggermente per diventare più pianeggiante ai piedi del Monte Paterno, infine risale tra gradoni in pietra e larghe scalinate in legno fino a raggiungere il Rifugio Locatelli a m 2438 slm.
Siamo a Nord delle Tre Cime e anche da questa posizione sugli imponenti giganti rocciosi la vista è semplicemente unica, un panorama da sogno, che siamo sicuri rimarrà nel cuore di tutti noi.
Si imbocca ora il sentiero n 105 che in discesa per un lungo tratto iniziale scende a tornanti per poi successivamente e in ripida salita, raggiungere la Malga Lunga a m 2234 slm.
Il nostro percorso proseguendo, aggira la parete Ovest delle Tre Cime raggiungendo definitivamente il Rifugio Auronzo dove la nostra escursione ha avuto inizio, infine tramite Pullman avverrà lo spostamento per Cortina.
Chi volesse ammirare questi spettacolari panorami affrontando dislivelli più contenuti, potrà raggiungere il Rifugio Locatelli e poi percorrere il sentiero a ritroso fino al Rifugio Auronzo, senza quindi percorrere tutto l'anello.
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3° giorno
LONGARONE
Trekking urbano
In provincia di Belluno, in un territorio lungo la Valle del Piave, si trova Longarone, un Comune incluso nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi noto per l'immane tragedia che lo ha investito.
Già popolato in epoca romana, come dimostrato dai resti di un'arteria di comunicazione e alcune tombe romane, divenne dominio vescovile nel basso medioevo, poi degli Scaligeri, dei Da Carrara e dei Visconti e infine della Repubblica di Venezia nel 1420.
L’evento che lo rese celebre è legato al disastro del Vajont del 1963, quando una frana immensa staccatasi dal Monte Toc precipitò nel bacino della diga del Vajont, provocando un’onda che travolse il paese sottostante distruggendolo, un disastro che potremo ripercorrere nel Museo Longarone.
Il Museo racconta l’immane tragedia che ha segnato in modo indelebile un intero territorio, strappato alla vita la notte del 9 ottobre 1963. E’ l’impegno a mantenere viva la memoria di quanto accaduto, nel ricordo delle 1910 vittime e nella profonda commozione per il coraggio dei superstiti che, in uno stato di totale annientamento, hanno coltivato la speranza nel domani.
Il Museo ripercorre cronologicamente la storia di Longarone e del Vajont, attraverso una vasta raccolta di immagini storiche, reperti, testimonianze e filmati. Comprende quattro sezioni che si snodano attraverso due sale che simboleggiano Longarone e la sua storia, spezzata in due il 9 ottobre 1963.
Nel primo pomeriggio visiteremo il Cimitero delle vittime del Vajont, si trova in località San Martino ed è Monumento Nazionale dal 2003. E’ stato realizzato subito dopo il disastro e ultimato negli anni ottanta. Il cimitero ospita le salme di 1464 vittime del disastro, di cui solo 700 con il nome. Il cimitero, completamente restaurato nel 2003, presenta 1910 cippi bianchi con tutti i nomi delle vittime della tragedia.
LONGARONE
Trekking urbano
In provincia di Belluno, in un territorio lungo la Valle del Piave, si trova Longarone, un Comune incluso nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi noto per l'immane tragedia che lo ha investito.
Già popolato in epoca romana, come dimostrato dai resti di un'arteria di comunicazione e alcune tombe romane, divenne dominio vescovile nel basso medioevo, poi degli Scaligeri, dei Da Carrara e dei Visconti e infine della Repubblica di Venezia nel 1420.
L’evento che lo rese celebre è legato al disastro del Vajont del 1963, quando una frana immensa staccatasi dal Monte Toc precipitò nel bacino della diga del Vajont, provocando un’onda che travolse il paese sottostante distruggendolo, un disastro che potremo ripercorrere nel Museo Longarone.
Il Museo racconta l’immane tragedia che ha segnato in modo indelebile un intero territorio, strappato alla vita la notte del 9 ottobre 1963. E’ l’impegno a mantenere viva la memoria di quanto accaduto, nel ricordo delle 1910 vittime e nella profonda commozione per il coraggio dei superstiti che, in uno stato di totale annientamento, hanno coltivato la speranza nel domani.
Il Museo ripercorre cronologicamente la storia di Longarone e del Vajont, attraverso una vasta raccolta di immagini storiche, reperti, testimonianze e filmati. Comprende quattro sezioni che si snodano attraverso due sale che simboleggiano Longarone e la sua storia, spezzata in due il 9 ottobre 1963.
Nel primo pomeriggio visiteremo il Cimitero delle vittime del Vajont, si trova in località San Martino ed è Monumento Nazionale dal 2003. E’ stato realizzato subito dopo il disastro e ultimato negli anni ottanta. Il cimitero ospita le salme di 1464 vittime del disastro, di cui solo 700 con il nome. Il cimitero, completamente restaurato nel 2003, presenta 1910 cippi bianchi con tutti i nomi delle vittime della tragedia.
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ABBIGLIAMENTO
È necessario avere cambio per 3 giorni, scarponcini da trekking, giacca anti vento/anti acqua, felpa, pranzo al sacco del primo giorno (i restanti pranzi al sacco del secondo e terzo giorno possono essere acquistati presso gli esercizi commerciali presenti in loco). RITROVO Presso il Piazzale del cimitero di Tortona ore 4:15 partenza ore 4:30 QUOTA DI PARTECIPAZIONE INDIVIDUALE € 430,00 Acconto all'atto della prenotazione euro 200,00 Saldo euro 230,00 entro il 15 giugno 2024 La quota comprende: - viaggio A/R in pullman GRAN TURISMO da Tortona a Cortina D’Ampezzo e spostamenti vari - due pernotti, due cene e una colazione presso lo storico Hotel Serena di Cortina (non è compresa la colazione del secondo giorno, che consumeremo presso il Rifugio Auronzo, non compresa nella quota di partecipazione) - biglietto seggiovia per raggiungere le 5 Torri - pedaggio da Misurina alle Tre Cime di Lavaredo - biglietto Museo della storia del Vajont a Longarone - accompagnamento istruttori IWE. Supplemento camera singola € 30,00 per le 2 notti. La quota non comprende il pranzo del primo, del secondo giorno e del terzo giorno. N.B. in hotel sono ammessi cani di piccola taglia con supplemento di euro 10,00 a notte. Numero massimo di partecipanti 45 In caso di rinuncia, l'Associazione tratterrà dalla cifra versata quale quota di partecipazione una somma pari alle spese vive ed alle prenotazioni non rimborsabili. L'Associazione rimborserà totalmente la cifra versata solo in caso di sostituzione della persona prenotata. Per partecipare all'escursione è necessario essere tesserati all'Associazione La Pietra Verde E.T.S. (quota annua di iscrizione di Euro 10,00). Il modulo di tesseramento è scaricabile dal sito dell'Associazione al seguente indirizzo: https://www.lapietraverde.org/uploads/4/3/5/9/43593609/modulo_di_iscrizione_2023.pdf INFO E PRENOTAZIONI: Riccardo 339.6969819 - Sabrina 338.8157173 |
ATTENZIONE:
PER PRENOTARSI ALL'ESCURSIONE: 1- VERIFICARE LA DISPONIBILITA' DI POSTI CONTATTANDO I REFERENTI DELL'USCITA 2- OTTENUTA LA CONFERMA DELLA DISPONIBILITA' DEI POSTI, EFFETTUARE IL PAGAMENTO DELL'ACCONTO 3- INVIARE LA RICEVUTA DEL VERSAMENTO AI REFERENTI DELL'USCITA SOLO A QUESTO PUNTO LA PRENOTAZIONE E' CONSIDERATA VALIDA ATTENZIONE QUINDI, NON E' SUFFICIENTE LA TELEFONATA PER CONSIDERARSI PRENOTATI!! SE DOPO LA VERIFICA DELLA DISPONIBILITA DEI POSTI VI ATTARDATE AD EFFETTUARE IL PAGAMENTO, L'ORGANIZZAZIONE POTREBBE TROVARSI NELLA CONDIZIONE DI NON ACCETTARE LA VOSTRA PRENOTAZIONE PER SOPRAGGIUNTA CAPIENZA DEI POSTI DISPONIBILI (in tal caso la cifra versata verrà totalmente rimborsata). COME EFFETTUARE IL VERSAMENTO: I versamenti si possono effettuare con le seguenti modalità: 1 - VERSAMENTO TRAMITE BONIFICO BANCARIO: La Pietra Verde ETS - INTESA SAN PAOLO Filiale di Monleale (AL) Corso Roma 41/43 IBAN: IT78Y0306948391100000000833 2 - VERSAMENTO TRAMITE POSTA: Postepay numero tessera: 5333171168887756 |