23 GENNAIO 2022
LE GROTTE DEL FINALESE, I PONTI ROMANI
E LE INCISIONI RUPESTRI (SV)
TREKKING NELL'ENTROTERRA FINALESE SULLE FALESIE, (NON E' UN PERSCORSO SUL MARE), ADATTO A CAMMINATORI CON UN DISCRETO ALLENAMENTO ED AGILITA'.
Ricordiamo che, nel rispetto della vigente normativa in materia di contenimento della diffusione del Covid-19, sul pullman sono OBBLIGATORI GREEN PASS RAFFORZATO E MASCHERINA FFP2.
Per poter assicurare un efficace ricambio di aria sul pullman, si è deciso di non sfruttare la capienza del 100%: consigliamo quindi a chi fosse interessato all'uscita di prenotarsi tempestivamente!
Ricordiamo a tutti i partecipanti di impegnarsi a rispettare le norme di igiene, distanziamento e quant’altro inerente all’utilizzo di Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) secondo quanto disposto dalle Autorità competenti al fine di limitare la diffusione del contagio virale.
Per poter assicurare un efficace ricambio di aria sul pullman, si è deciso di non sfruttare la capienza del 100%: consigliamo quindi a chi fosse interessato all'uscita di prenotarsi tempestivamente!
Ricordiamo a tutti i partecipanti di impegnarsi a rispettare le norme di igiene, distanziamento e quant’altro inerente all’utilizzo di Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) secondo quanto disposto dalle Autorità competenti al fine di limitare la diffusione del contagio virale.
DATA LA MOLTEPLICITA' DEI SEGNAVIA DA SEGUIRE, E GLI INCROCI CHE SI INCONTRANO SUL CAMMINO, SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI SEGUIRE IL REFERENTE DELL'ESCURSIONE E DI MANTENERE SEMPRE IL GRUPPO COMPATTO ED IL CONTATTO VISIVO FRA TUTTI I PARTECIPANTI.
AL PUNTO DI PARTENZA, SUL TRAGITTO E ALL'ARRIVO NON CI SONO BAR E NEGOZI NEI QUALI ACQUISTARE LA CLASSICA FOCACCIA, PERTANTO SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI PROVVEDERE AL PRANZO AL SACCO. Lunghezza dell’itinerario: km 14,00 Dislivello totale in salita: m 350 Dislivello totale in discesa: m 640 Altitudine minima: m 30 s.l.m. Altitudine massima: m 380 s.l.m. Difficoltà: EE (per escursionisti con un buon allenamento) Punti rifornimento acqua: Orco, Boragni, Portio La falesia di Finale Ligure è una "montagna sul mare", una costa rocciosa con pareti a picco, di origine carsica, caratterizzata da formazioni calcaree. Queste nel tempo sono state oggetto di fenomeni erosivi naturali che hanno dato origine a grotte e ripari nei quali, sin dall'antichità, l'uomo ha trovato rifugio. Nel Finalese sono numerose le testimonianze di antichi insediamenti: il più noto è l' "Arma delle Mànie" o "Grotta dell'Arma". Il termine "arma", che ricorre spesso nella nomenclatura delle località finalesi, etimologicamente è stata ricondotta al termine greco "erma", che significa "grotta". A testimonianza della presenza dell'uomo, restano anche numerose incisioni rupestri, fra cui quelle del Monte Cucco, visibili sul "Ciappo delle Conche" e sul "Ciappo dei Ceci", ma anche quattro curiosi sedili scavati nella roccia che sono stati denominati "Il Trono", conosciuto anche come "Riparo dei buoi". Finale costituisce una delle più belle zone d'arrampicata d' Italia. Situata sotto la grande falesia bianca in "Pietra di Finale" chiamata Bastionata di Boragni, l'Arma Strapatente è una galleria naturale in pendenza risalente al periodo del Miocene, dove le gocce d’acqua ancora oggi scolpiscono stalattiti e stalagmiti. Il termine “strapatente” deriva da extra patens che significa “che si apre verso l’esterno”: la grotta si affaccia sulla valle fossile di Nava, “fossile” in quanto il torrente che la percorreva in tempi remoti si è inabissato a causa della roccia facilmente erodibile. Si tratta di una cavità passante, da un versante all’altro della montagna, tra la Valle Sciusa e la Val di Nava, lunga 64 m., con un dislivello di circa 10 m. Sul costone roccioso sopra l'ingresso nord della grotta si trova il Dolmen della Strapatente, una struttura megalitica, forse un altare di pietra, che si ipotizza risalente all'Età del Bronzo. Il manufatto è costituito da una grande lastra orizzontale in pietra di Finale poggiante su cinque pietre più piccole. La superficie orizzontale presenta due bacinetti comunicanti, probabilmente coppelle per la raccolta di liquidi a scopo rituale. Non è da escludere che il dolmen potesse essere utilizzato anche come osservatorio astronomico visto il suo orientamento sull'asse meridiano. Al centro della galleria è presente una grande stalagmite. All'ingresso sud un'altra grossa stalagmite, nella quale ancora oggi si tuffano gocce d'acqua che non sono più in grado di scavare, è detta "acquasantiera" . Più corta e pianeggiante rispetto alla vicina Grotta Strapatente, la Grotta dei Balconi è una caverna passante che domina la Val Nava. La grotta è raggiungibile tramite un sentiero dall'ingresso est che, come molte grotte nel finalese, è parzialmente ostruito da muretti a secco, testimonianza del probabile utilizzo della grotta per la pastorizia. Percorrendo la breve galleria naturale si arriva ad una vera e propria finestra panoramica sulla selvaggia Val Nava: l'assenza di qualsiasi fabbricato visibile rende la vista molto suggestiva, un vero e proprio salto nel tempo. L'abitato di Boragni, da cui prende il nome l'attigua falesia, è un grazioso borso che sorge a mezzacosta nella valle del torrente Sciusa, a poca distanza dal soprastante paese di Orco, circondata da terrazzamenti con uliveti e vigneti. Questo piccolo e caratteristico gruppo di case mediterranee è un evidente esempio di borgo fortificato, costruito dai contadini della zona per proteggersi dalle incursioni saracene che spesso causavano saccheggi e violenze anche nel primo entroterra. Gli edifici sono disposti in circolo, addossati gli uni agli altri, con poche e piccole aperture verso l'esterno dotate di inferriate, mentre all'interno si trovano, ben protetti, piccoli spazi aperti utilizzati come orti e cortili. Boragni è percorso da parte a parte da un suggestivo passaggio coperto da volte in pietra, una sicura via di comunicazione interna, illuminata improvvisamente dal verde di piccoli giardini. Un'altra valle meritevole di una visita è la Val Ponci, con i suoi ponti Romani e la Via Julia Augusta che, costruita circa nel 13 a.c. sotto l’impero di Augusto, collegava Piacenza a Ventimiglia proseguendo per Arles in Provenza. Solo tre ponti sono ad oggi praticabili. I ponti che oggi possiamo ammirare appartengono al periodo della ristrutturazione voluta dall’imperatore Adriano nel 124 d.c. Il tracciato della strada dopo Savona puntava nell’entroterra per tagliare Capo Noli con le sue alte scogliere. Lungo il percorso, in più punti leggeremo "EF" acronimo di "Ermanno Fossati": Ermanno Fossati era un Vigile del Fuoco, Caposquadra Esperto del Distaccamento di Finale Ligure, che risiedeva ad Orco, morto in servizio nel dicembre 2010, all'età di 52 anni, mentre stava soccorrendo un automobilista in panne che si trovava in una strada che in inverno è chiusa al pubblico e dove è vietato transitare. In sua memoria è stato tracciato il sentiero che porta il suo nome, e che attualmente ha un'estensione di circa 60 km. Su questo sentiero, di cui oggi percorreremo alcuni tratti, si svolge il Trail del Marchesato. PERCORSO: Usciamo dall'autostrada al casello di Orco-Feglino, svoltiamo a sinistra in via Rocche Bianche e raggiungiamo la frazione Costa-Villa (Piazza Basso – Via Garibaldi). Da qui proseguiamo a piedi in via San Lorenzino, verso il centro visite, da cui parte l'anello del Monte Cucco, il cui sito più conosciuto è il Ciappo delle Conche . Una volta fatto ritorno al centro visite, risaliamo fino all'abitato di Orco, seguendo dapprima la strada percorsa all'andata e poi percorrendo un sentiero parallelo alla strada provinciale. Giunti al cimitero di Orco imbocchiamo il sentiero Orco-Boragni fino al bivio per l'Arma Strapatente, dove saliamo, dirigendoci alla Grotta dei Balconi ed al vicino ingresso sud della grotta Strapatente (per percorrere questo tratto serve un po' di elasticità e di allenamento, così come per esplorare la grotta Strapatente). Ovviamente, essendo al cospetto di opere d'arte realizzate dalla natura in milioni di anni, è vietatissimo toccare / appoggiarsi / sedersi su ogni formazione (es. Stalagmiti) che sono nelle grotte. Chi lo desidera, armato di torcia frontale (in quanto deve avere le mani libere per appoggiarsi e procedere con sicurezza) può percorrere tutta la grotta e raggiungere l'ingresso nord, per poi fare ritorno all'ingresso sud. Terminata la visita alla grotta, ritorniamo sul sentiero Orco-Boragni e proseguiamo in direzione di Boragni, dove verrà effettuata la sosta per il pranzo e dove, liberamente, ognuno potrà percorrere il porticato che attraversa il borgo. Da Boragni scendiamo verso la provinciale e risaliamo in direzione Bassi – Portio: giunti in questa piccola borgata inizIa il sentiero in costa, che ci condurrà verso la Rocca degli Uccelli. Da qui scendiamo in direzione della Val Ponci dove ci immettiamo sulla via Julia Augusta, passando sul ponte dell'Acqua, sul Ponte Muto (o Ponte delle Voze) e sul Ponte delle Fate. Giunti a Verzi, scendiamo verso Calvisio, dove termina l'escursione. Il percorso viene svolto in senso orario, in modo da affrontare la maggior parte del tratto in discesa, ma non per questo meno impegnativo rispetto alle salite. Il tragitto non è un tratto di un unico sentiero segnato con un unico segnavia, ma un insieme di strade e sentieri: noterete che seguiremo alcuni segnavia che si sovrapporranno con altri (es. Sentiero Ermanno Fossati con sentieri CAI, oppure con sentieri FIE), e che lasceremo per seguirne altri ancora, per questo motivo è importante che il gruppo resti compatto. ABBIGLIAMENTO: E' necessario avere scarponcini da trekking, torcia frontale, giacca anti vento, felpa, borraccia con acqua, bastoncini telescopici (se abituati ad utilizzarli), MASCHERINA obbligatoria per il viaggio e per tutte le situazioni in cui la normativa, anche locale, lo richieda, pranzo al sacco. RITROVO: Tortona presso la Stazione FS ore 6.45 puntuali – partenza tassativa ore 07.00 COSTI: L’uscita prevede un contributo di € 22,00 a persona che comprende l’accompagnamento degli Istruttori IWE dell’Associazione La Pietra Verde ed il viaggio A/R in pullman GT Prenotazioni: Sara Brondolo 347-9082551 |
ATTENZIONE:
DOPO AVERE INVIATO NOME, COGNOME NUMERO DI CELLULARE AL REFERENTE DELL'ESCURSIONE, ED AVER RICEVUTO LA CONFERMA DELL' AVVENUTA PRENOTAZIONE È OBBLIGATORIO VERSARE IL SALDO DI EURO 22,00 A PERSONA ENTRO 5 GIORNI. In caso di mancato versamento della quota entro il termine suddetto, la prenotazione sarà AUTOMATICAMENTE ANNULLATA. I versamenti si possono effettuare con le seguenti modalità: 1 - VERSAMENTO TRAMITE BONIFICO BANCARIO: La Pietra Verde APS - INTESA SAN PAOLO Filiale di Monleale (AL) Corso Roma 41/43 IBAN: IT78Y0306948391100000000833 2 - VERSAMENTO TRAMITE POSTA: Postepay numero tessera: 4023 6009 4962 7220 |