20-21-22-23 OTTOBRE 2022
LA MULATTIERA DELL'OLIO
DA SANTO sTEFANO D'AVETO A LEVANTO (GE/SP)
Un itinerario meraviglioso che per secoli fu un importante rotta commerciale che dalla val d’Aveto raggiunge il Parco Nazionale delle 5 Terre. I colori caldi, intensi ed avvolgenti dell’autunno, foreste demaniali, rocce scolpite e modellate, prati e pascoli sommitali e sguardi verso il mare incomparabili. Un cammino di quattro giorni indimenticabile, alla scoperta di un territorio di rara bellezza con scenari strabilianti e mozzafiato.
Lunghezza complessiva del Cammino: Km 62
Dislivello totale in salita: + m 3215 Dislivello totale in discesa: - m 4200 Altitudine minima: m 0 s.l.m. Altitudine massima: m 1736 s.l.m. Difficoltà: EE per escursionisti esperti – da valutare per chi soffre di vertigini 1° Tappa:
DAL RIFUGIO CASERMETTE AL PASSO DEL BOCCO Lunghezza Km 13 Dislivello in salita m 815 Dislivello in discesa m 850 Segnavia: dal Passo Forcella (Passo del Chiodo) al Passo dell’Incisa: 831 Dal Passo Dell’Incisa al Passo del Bocco: AV Dal Rifugio Le Casermette di Santo Stefano d’Aveto m 1010 s.l.m., parte il sentiero diretto al Monte Penna, si avanza in direzione Sud, inoltrandosi nella faggeta e salendo gradatamente fino alla Forcella del Pennino a m 1655 s.l.m. ed, in seguito, fino al costone del Monte Penna. Una ferrata agevola la salita ripida scavata nella roccia viva e conduce sulla vetta del monte a m 1736 s.l.m. Su questa cima il panorama spazia a 360° dalle Alpi Occidentali al Mar Ligure ed alle tante vallette che lo contornano. Proseguendo, il sentiero scende inizialmente tra le rocce, diventando in seguito più agevole attraverso un comodo sentiero che raggiunge il Passo dell’Incisa a m 1468 s.l.m. Dal Passo si prosegue in discesa in direzione Sud; il sentiero segue il segnavia AV (Alta Via dei Monti Liguri) che avanza a mezzacosta, attraversando numerosi rivoli fino al Passo dei Porciletti m 1504 s.l.m., dove si divide il percorso. Procedendo a destra e seguendo il segnavia quadrato giallo, si scende più agevolmente nel bosco, raggiungendo il Passo della Scaletta dopo circa 2,3 km; noi imboccheremo il sentiero a sinistra, che raggiunge il Passo dopo 1,5 km seguendo il segnavia AV: si tratta di un percorso per più esperti, infatti il sentiero a tratti è molto esposto e scavato nella roccia, scende ripidamente e raggiunge il Passo della Scaletta a m 1255 s.l.m. Ora il percorso diventa molto agevole, diventando pianeggiante e, proseguendo a mezza costa, oltrepassa il bivio La Rocchetta m 1207 s.l.m. che scende a sinistra verso Santa Maria del Taro, avanzando sempre in direzione Sud, aggirando il lato Est del Monte Pertusa. Alla nostra sinistra, il panorama si apre con splendide visuali sulle valli Taro, Ceno e più in lontananza il Parco Eolico del Passo Centocroci e gran parte dell’Appennino Parmense. Si raggiunge una selletta dove inizia la ripida ma breve salita per il Monte Ghiffi m 1237 s.l.m.; raggiunta la vetta, si scende a tratti anche ripidi, fino al Passo dei Ghiffi a m 1062 s.l.m. Qui incrociamo la strada asfaltata che seguiamo, sempre seguendo il segnavia AV, svoltando a sinistra per 2,5 km, raggiungendo il passo del Bocco a m 952 s.l.m. Qui ci fermeremo per la cena ed il pernotto presso il Rifugio del Bocco. 2° Tappa DAL PASSO DEL BOCCO AD ARZENO Lunghezza: km 11,5 Dislivello in salita: 700 dislivello in discesa: 1050 Segnavia: Dal Passo del Bocco al Bivio per Colla Craiolo: A10 e AV Dal Bivio Colla Craiolo al Monte Prato Pinello: A10 e SZ Dal Monte Prato Pinello al Passo del Biscia: 5T – A11 e cerchio rosso Dal Passo del Biscia ad Arzeno: A11 e cerchio rosso Dal Passo del Bocco m 953 s.l.m., si avanza per circa 500 m in direzione Varese Ligure, seguendo i segnavia AV (Alta Via), dove si abbandona la strada asfaltata per salire a destra su strada larga e sassosa superando il bivio per Colla Craiolo. Si avanza sempre su strada proseguendo dritti, fino a raggiungere il bivio a sinistra che indica la croce del Monte Zatta. Ora il sentiero diventa più ripido e raggiunge la vetta del Monte Pinello a m 1392 s.l.m., punto d’incontro tra l’Alta Via dei Monti Liguri e l’Alta Via delle 5 Terre e punto panoramicissimo dove lo sguardo si spinge ormai fino al Mar Ligure. Si abbandona l’Alta Via dei Monti Liguri per scendere ripidamente la Cresta del Coppello, il sentiero è ripidissimo e a tratti a gradoni, dove occorre fare particolare attenzione, si supera un versante erboso meno scosceso e si prosegue orizzontalmente sulla Cresta del Chiappozzo per risalire la vetta rocciosa del Monte Chiappozzo m 1085 s.l.m. Prestando nuovamente tanta attenzione, il percorso scende tra rocce e massi e raggiunge inizialmente il Pian di Chiappozzo e successivamente il Passo del Biscia a m 970 s.l.m., dove troviamo una cappelletta a memoria dei caduti della prima guerra mondiale ed il gruppo scultoreo dedicato ai partigiani e ai contadini della Val Graveglia combattenti nella Resistenza antifascista. A fianco dei monumenti e dell’area attrezzata, parte il sentierino che costeggia la strada asfaltata e raggiunge inizialmente la zona umida dei Piani di Oneto, un’antica dolina a testimonianza di un’evoluzione carsica del paesaggio. Superata l’area, si attraversa la strada asfaltata e si imbocca una bella mulattiera che scende gradatamente tra i boschi di castagno e raggiunge Arzeno a m 600 s.l.m. Qui ci fermeremo per la cena ed il pernottamento presso l'Agriturismo Villa Rosa. 3° Tappa DA ARZENO AL COLLE DI VELVA Lunghezza: km 19 Dislivello in salita: 950 dislivello in discesa: 1000 Segnavia: Da Arzeno al Passo del Biscia: A11 e cerchio rosso Dal Passo del Biscia al Passo del Bocco di Bargone: 5T Dal Passo del Bocco del Bargone al Colle di Velva: 5T e a tratti 3 pallini rossi e rombo rosso Da Arzeno m 600 s.l.m. si sale a ritroso sulla mulattiera che inizialmente conduce ai Piani di Oneto e successivamente al Passo del Biscia m 970 s.l.m. Raggiunto il Passo, svoltiamo a destra e seguiamo la larga e pianeggiante sterrata attraversando boschi di conifere, che aggira il lato ovest del Monte Porcile. Raggiunto un piccolo pianoro panoramico, una stretta stradina sulla nostra sinistra conduce alla miniera di manganese, mentre il nostro cammino svolta a destra in discesa in prossimità di un vecchio cancello. La zona è molto brulla e avara di vegetazione, i colori delle rocce variano spesso e ci conducono al Passo delle Broccheie m 970 s.l.m. Si prosegue aggirando il lato est del Monte Capra, raggiungendo con saliscendi il Colle di Arena a m 986 s.l.m.; lasciamo alla nostra destra il traliccio dell’alta tensione e scendiamo gradatamente su larga sterrata fino al Passo del Bocco di Bargone a m 908 s.l.m. Il Passo (oggi particolarmente trascurato con cartelli indicatori, panchine e bacheche divelte e illeggibili) è stato in passato un importante crocevia che metteva (ancora oggi) in comunicazione la Val Bargonasco con la Val Vara. Si avanza a destra su strada pianeggiante facendo particolare attenzione ai segnavia 5T che sono poco visibili e ci conducono inizialmente ad un bivio dove troviamo alcune bacheche informative sulle vicende storiche sostenute in questi luoghi tra i partigiani e nazifascisti. Manteniamo la sinistra e proseguiamo su strada pianeggiante fino ad incontrare alla nostra destra un cartello che indica la direzione per il Colle di Velva e i segnavia 3 pallini rossi. Si scende quindi a destra, abbandonando la sterrata e costeggiando i ruderi della Foce del Palazzo minerario (miniera operativa fino agli anni cinquanta), si prosegue su stretto ma comodo sentiero, seguendo una curva di livello tra i boschi ad ovest dei Monti Zenone, Aperto e Alpe. Ora si raggiunge il bivio per Maissana: un cartello con frecce direzionali in legno indica di svoltare a destra; il sentiero scende gradatamente fino alla località Prato a m 698 s.l.m. dove troviamo una azienda Agricola con maneggio. Il percorso prosegue pianeggiante, superiamo il Passo Monte Bastia e continuiamo sempre su ampia sterrata; successivamente, nei pressi di una bacheca informativa, si svolta decisamente a sinistra in leggera discesa e manteniamo ancora la sinistra alla successiva biforcazione. Ora il percorso diventa pianeggiante e, attraversando boschi misti, raggiunge la strada asfaltata e panoramica tra le valli Petronio e Val di Vara che in pochi minuti conduce al Santuario del Colle di Velva m 545 s.l.m. Sosta cena e pernottamento presso l'Albergo Santuario di Velva. 4° Tappa DAL SANTUARIO COLLE DI VELVA A LEVANTO Lunghezza: km 18,5 Dislivello in salita: 750 dislivello in discesa: 1300 Segnavia: dal Colle di Velva a Levanto: 5T dal Colle di Velva a San Nicolao: 2 quadrati rossi vuoti Dal piazzale del Santuario di Nostra Signora della Guardia (i cui lavori di edificazione furono affidati all’architetto Maurizio Doufour nel corso del XIX secolo), si gira a sinistra su strada asfaltata. Dopo circa 50 metri si gira a destra e si imbocca un sentiero pressoché pianeggiante che attraversa un bosco di castagni. Dopo circa 1 km, si incrocia una strada asfaltata, si gira a sinistra, dopo 50 metri si svolta a destra e si riprende il sentiero. Subito dopo si incrocia un bivio, si svolta a sinistra (indicazione San Nicolao, segnavia 2 quadrati rossi). Con alcuni strappi si passa da quota 640 m s.l.m. fino a circa 800 m s.l.m. Qui, un punto panoramico offre una bella vista sulla valle sottostante e, in lontananza, si vede Sestri Levante. Il bosco è misto (pino-castagno-latifoglie). Si prosegue sullo stesso sentiero fino ad arrivare al segnavia che indica la direzione per salire su Cima Stronzi (851 m s.l.m.). Si ignora il segnavia e si prosegue dritti su sentiero, con poco dislivello, fino ad arrivare ad una strada bianca che si percorre puntando verso il Monte San Nicolao (sulla cui sommità vi sono dei ripetitori). Arrivati ad un bivio si svolta a sinistra e subito dopo si prosegue a destra, in leggera salita. Percorse poche decine di metri, alla nostra destra, si intravede l’area archeologica di San Nicolao dove sono visibili i ruderi dell’ospitale medievale e della chiesa di San Nicolao. Si ritorna sui nostri passi e si prosegue sul sentiero che abbiamo lasciato per visitare l’area archeologica. In leggera salita si raggiunge il Monte San Nicolao. Qui inizia un tratto in discesa su stradina asfaltata (segnavia bianco/rosso). Dopo circa 250 metri di discesa, sulla destra, c’è l’indicazione di una fonte. Si percorre questa stradina asfaltata fino ad incrociare la Via Aurelia. Si svolta a sinistra e si percorre la Via Aurelia per circa 500 metri. Si giunge ad un bivio e si svolta a destra, si prosegue sempre su asfalto per poco più di 1 km fino a giungere ad un bivio. Si ignora la strada che scende a destra e si prosegue dritti. Si prosegue su asfalto per circa 1 km e 750 metri. Giunti in questo punto, sul lato sinistro della strada, si vede una bacheca e un paletto di legno con alcuni segnavia. Giunti a questo paletto si svolta a destra su stradina bianca che costeggia una pineta (che porta i segni di un recente incendio). Si prosegue fino al bivio Pian del Lago (670 m s.l.m.). Si ignora la strada bianca che prosegue a sinistra e si svolta a destra. Dopo circa 1 km si giunge ad un bivio, si prosegue a sinistra e dolcemente si perde quota, al bivio successivo si prosegue a destra. Dopo circa 100 metri si incontra un nuovo bivio e si svolta a sinistra su sentiero. Subito dopo si incontra un paletto di legno con dei segnavia (alla nostra sinistra). Si ignora e si prosegue dritti. Proseguendo il paesaggio cambia, il terreno è più roccioso e brullo. Giunti ad un bivio si prosegue a destra, poco dopo si giunge alle cave della Crocettola (ormai in disuso). Nella valle sottostante si vede l’abitato di Lavaggiorosso e la Costa di Lavaggiorosso. Gradatamente si perde quota e si inizia a vedere il mare e Levanto, proseguendo si arriva al lungomare Amerigo Vespucci e, percorse poche centinaia di metri, si giunge a Levanto. ABBIGLIAMENTO È necessario avere cambio per 4 giorni, scarponcini da trekking preferibilmente impermeabili, giacca anti vento/anti acqua, felpa, borraccia con acqua, bastoncini telescopici (se abituati ad utilizzarli), pranzo al sacco del primo giorno. Ricordiamo inoltre (visto il trasporto zaino) di munirsi di zaino più piccolo per affrontare il cammino più leggeri con lo stretto necessario. RITROVO: Tortona – terminal dei bus a fianco alla stazione ferroviaria ore 06.15 – partenza ore 06.30 COSTI Per partecipare al cammino è necessario essere tesserati all'Associazione "La Pietra Verde A.P.S." Per chi non fosse iscritto all’A.P.S. “La Pietra Verde”, il modulo di adesione è scaricabile dal sito dell'Associazione al seguente indirizzo: https://www.lapietraverde.org/uploads/4/3/5/9/43593609/modulo_di_iscrizione_2022.pdf L’escursione ha un costo di Euro 380,00 comprensivi di: - viaggio di andata in Pullman GT sulla tratta Tortona – Rifugio Casermette di Santo Stefano d’Aveto e viaggio di ritorno da Levanto a Tortona, - N° 3 mezze pensioni nei giorni di giovedì, venerdì e sabato, - N° 3 pranzi al sacco nei giorni di giovedì, venerdì e sabato, - trasporto zaino da Santo Stefano d’Aveto a Levanto, - credenziale e spilla del Cammino, - servizio accompagnamento Istruttori Pietra Verde. Prenotazioni: Riccardo Rancan 339-6969819 – Sabrina Malaspina 338-8157173 |
ATTENZIONE:
DOPO AVERE INVIATO NOME, COGNOME NUMERO DI CELLULARE AL REFERENTE DELL'ESCURSIONE, ED AVER RICEVUTO LA CONFERMA DELL' AVVENUTA PRENOTAZIONE È OBBLIGATORIO VERSARE LA CAPARRA DI EURO 200,00 A PERSONA ENTRO 5 GIORNI DALLA PRENOTAZIONE E IL SALDO DI EURO 180 ENTRO IL 5 DI OTTOBRE 2022 In caso di mancato versamento della quota entro il termine suddetto, la prenotazione sarà AUTOMATICAMENTE ANNULLATA. COME EFFETTUARE IL VERSAMENTO: I versamenti si possono effettuare con le seguenti modalità: 1 - VERSAMENTO TRAMITE BONIFICO BANCARIO: La Pietra Verde APS - INTESA SAN PAOLO Filiale di Monleale (AL) Corso Roma 41/43 IBAN: IT78Y0306948391100000000833 2 - VERSAMENTO TRAMITE POSTA: Postepay numero tessera: 5333171168887756 |