23-24-25 APRILE 2022
DA PISA/LUCCA A SAN MINIATO
DA PISA/LUCCA A SAN MINIATO
Partenza da Tortona
Ritrovo 23 aprile ore 6,45 presso la Stazione FS Partenza ore 7,00 con Pullman Arrivo a Pisa ore 10,30 circa DETTAGLI ORGANIZZATIVI >> |
1° giorno: visita alla città di Pisa e spostamento a Lucca
23 aprile
Trekking urbano
Pisa è una città italiana della Toscana conosciuta soprattutto per la celebre torre pendente. Già fuori asse al suo completamento, nel 1372, il cilindro di marmo bianco alto 56 m non è altro che il campanile della marmorea cattedrale romanica che sorge lì accanto, in Piazza dei Miracoli. La stessa piazza ospita il monumentale Camposanto e il Battistero, dove ogni giorno cantanti non professionisti si mettono alla prova con la sua famosa acustica. Secondo una leggenda Pisa sarebbe stata fondata dal capostipite di alcuni mitici profughi greci provenienti dall'omonima città greca di Pisa, e distrutta nel VI secolo a.C in seguito alla fuga dei suoi abitanti, i quali poi si imbarcarono e casualmente raggiunsero le sponde del Tirreno dove diedero vita al nuovo insediamento. La città è la sede di tre tra le più importanti istituzioni universitarie d'Italia e d'Europa, l'Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant'Anna, nonché la più grande sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e di altri numerosi istituti di ricerca. Il territorio comunale si affaccia direttamente sul Mar Ligure con le sue quattro frazioni litoranee (Marina di Pisa, Tirrenia, Calambrone e San Rossore).
23 aprile
Trekking urbano
Pisa è una città italiana della Toscana conosciuta soprattutto per la celebre torre pendente. Già fuori asse al suo completamento, nel 1372, il cilindro di marmo bianco alto 56 m non è altro che il campanile della marmorea cattedrale romanica che sorge lì accanto, in Piazza dei Miracoli. La stessa piazza ospita il monumentale Camposanto e il Battistero, dove ogni giorno cantanti non professionisti si mettono alla prova con la sua famosa acustica. Secondo una leggenda Pisa sarebbe stata fondata dal capostipite di alcuni mitici profughi greci provenienti dall'omonima città greca di Pisa, e distrutta nel VI secolo a.C in seguito alla fuga dei suoi abitanti, i quali poi si imbarcarono e casualmente raggiunsero le sponde del Tirreno dove diedero vita al nuovo insediamento. La città è la sede di tre tra le più importanti istituzioni universitarie d'Italia e d'Europa, l'Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant'Anna, nonché la più grande sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e di altri numerosi istituti di ricerca. Il territorio comunale si affaccia direttamente sul Mar Ligure con le sue quattro frazioni litoranee (Marina di Pisa, Tirrenia, Calambrone e San Rossore).
2° giorno: da Lucca ad Altopascio
24 aprile
Lunghezza del percorso: Km 19,00
dislivello in salita: 50 m
dislivello in discesa: 50 m
Quota Massima: m 55 s.l.m.
Ore di cammino: 5,00 escluse le soste
Altopascio, centro noto da secoli a tutti i pellegrini che percorrono la via Francigena – qui accolti da sempre – è un piccolo centro famoso anche come "città del pane", capace di mantenere l’antica tradizione cerealicola tramandata nel corso dei secoli. Il centro storico conserva opere di notevole valore artistico, come la chiesa dedicata a San Jacopo, edificata nel 1100, il periodo di maggior splendore per l’Ordine degli Ospitalieri. La facciata è caratterizzata dalla parte in basso in pietra liscia mentre quella in alto si presenta a strisce orizzontali in marmo bianco e verde.
La storia di Altopascio e dei frati Ospitalieri del Tau ha conosciuto il massimo splendore proprio nella prima metà del XIII secolo. Ma come e perché divenne così importante, in questa fetta di terra toscana a cavallo tra Lucca, Pisa e Firenze, l'ordine dei Cavalieri del Tau? Ancora non si conosce con esattezza l''anno di fondazione dell''ordine, di certo si può affermare che l''ospedale già esisteva nel 1084, ipotizzandone la nascita tra il 1073 ed il 1081.
L'ordine di Altopascio prese come proprio simbolo il segno del "Tau". Tale lettera greca evocava, in primo luogo, la caratteristica forma del bardone dei pellegrini, ma, al tempo stesso, si caricava anche di altri contenuti simbolici, quali, ad esempio, il richiamo alla croce. Il 5 aprile 1239 fu concessa ai frati del Tau da papa Gregorio IX la Regola dei frati di S. Giovanni di Gerusalemme, i cosiddetti Gerosolimitani, quasi a suggellare il periodo più florido dell''attività dell''ordine ospitaliero.
L'itinerario
Tappa pianeggiante dove l'interesse maggiore è rappresentato dai numerosi edifici storici e religiosi che s'incontrano lungo il percorso: la cinta muraria e l'anfiteatro di Lucca, la Pieve di Capannori, la Badia di Pozzeveri, la chiesa di S. Jacopo e il centro storico di Altopascio.
Prestare attenzione nel percorrere un tratto di strada in località Corte Ginori e ai numerosi attraversamenti delle provinciali che incontriamo lungo la tappa.
Fuori dai centri abitati è non è possibile rifornirsi d'acqua.
Cena, pernottamento e colazione presso l'Hotel Cavalieri del Tau
Pranzo al sacco per la tappa successiva da acquistare presso gli esercizi commerciali del posto.
24 aprile
Lunghezza del percorso: Km 19,00
dislivello in salita: 50 m
dislivello in discesa: 50 m
Quota Massima: m 55 s.l.m.
Ore di cammino: 5,00 escluse le soste
Altopascio, centro noto da secoli a tutti i pellegrini che percorrono la via Francigena – qui accolti da sempre – è un piccolo centro famoso anche come "città del pane", capace di mantenere l’antica tradizione cerealicola tramandata nel corso dei secoli. Il centro storico conserva opere di notevole valore artistico, come la chiesa dedicata a San Jacopo, edificata nel 1100, il periodo di maggior splendore per l’Ordine degli Ospitalieri. La facciata è caratterizzata dalla parte in basso in pietra liscia mentre quella in alto si presenta a strisce orizzontali in marmo bianco e verde.
La storia di Altopascio e dei frati Ospitalieri del Tau ha conosciuto il massimo splendore proprio nella prima metà del XIII secolo. Ma come e perché divenne così importante, in questa fetta di terra toscana a cavallo tra Lucca, Pisa e Firenze, l'ordine dei Cavalieri del Tau? Ancora non si conosce con esattezza l''anno di fondazione dell''ordine, di certo si può affermare che l''ospedale già esisteva nel 1084, ipotizzandone la nascita tra il 1073 ed il 1081.
L'ordine di Altopascio prese come proprio simbolo il segno del "Tau". Tale lettera greca evocava, in primo luogo, la caratteristica forma del bardone dei pellegrini, ma, al tempo stesso, si caricava anche di altri contenuti simbolici, quali, ad esempio, il richiamo alla croce. Il 5 aprile 1239 fu concessa ai frati del Tau da papa Gregorio IX la Regola dei frati di S. Giovanni di Gerusalemme, i cosiddetti Gerosolimitani, quasi a suggellare il periodo più florido dell''attività dell''ordine ospitaliero.
L'itinerario
Tappa pianeggiante dove l'interesse maggiore è rappresentato dai numerosi edifici storici e religiosi che s'incontrano lungo il percorso: la cinta muraria e l'anfiteatro di Lucca, la Pieve di Capannori, la Badia di Pozzeveri, la chiesa di S. Jacopo e il centro storico di Altopascio.
Prestare attenzione nel percorrere un tratto di strada in località Corte Ginori e ai numerosi attraversamenti delle provinciali che incontriamo lungo la tappa.
Fuori dai centri abitati è non è possibile rifornirsi d'acqua.
Cena, pernottamento e colazione presso l'Hotel Cavalieri del Tau
Pranzo al sacco per la tappa successiva da acquistare presso gli esercizi commerciali del posto.
3° giorno: da Altopascio a San Miniato
25 aprile
Lunghezza del percorso: Km 29,8
dislivello in salita: 300 m
dislivello in discesa: 150 m
Quota massima: m 170 s.l.m.
Ore di cammino: circa 7,30 escluse le soste
San Miniato è caratterizzata dall’essere una delle tappe segnate da Sigerico nel suo viaggio di ritorno a Canterbury, divenendo così una delle storiche stazioni della via Francigena.
Chi giunge a San Miniato per la prima volta, non può che rimanere incantato da tutto ciò che lo circonda. Le origini di questo borgo posizionato su un colle, risalgono all’epoca etrusco-romana. Negli anni a venire l’imperatore Ottone I, nell’anno 962, fece costruire il castello dove vi soggiornarono anche Federico Barbarossa e Papa Gregorio V. Il nome della cittadina, fondata nel secolo VIII dai longobardi, venne sin dalla sua fondazione legata al nome di Miniato martire.
Nel borgo si innalza la Rocca di Federico II come aggiunta e completamento del castello, dove tra il 1217 e il 1221 venne costruita la torre di San Miniato, divenuta il simbolo del paese. La Cattedrale risale al 1200 con la singolare decorazione della facciata che è composta da dischi di ceramica che riproducono la disposizione delle stelle nelle costellazioni dell’orsa Maggiore e Minore. Molto importante è il Convento di San Francesco che, secondo la tradizione, fu donato dai nobili del luogo a San Francesco di Assisi mentre soggiornava nella Abbazia di Santa Gonda.
Notevole poi, tra le diverse architetture religiose che caratterizzano il paese, la Chiesa di Santo Stefano e San Michele, sorta nel XII secolo su una cappella privata della famiglia Mangiatori, e all’interno della quale si conserva un crocifisso ligneo di Pietro Cavallini (XV secolo) e degli affreschi che raffigurano i quattro Evangelisti di Domenico Brogi, oltre a delle belle vetrate a mosaico e agli affreschi di Dilvo Lotti. Come detto, la cittadina di San Miniato è ricca di chiese e palazzi che vale la pena visitare, tra cui la Chiesa del Santissimo Crocifisso, quella detta del Loretino, la Chiesa della Santissima Annunziata, quella di San Iacopo e Santa Lucia, il Convento di San Domenico e infine il Palazzo Vescovile.
L'itinerario
Nella parte iniziale della tappa percorriamo uno splendido tratto selciato dell’antica Via Francigena.
Superiamo la zona delle Cerbaie, selvaggia e deserta, per poi dirigerci verso Ponte a Cappiano, dove all’interno dell’antico ponte mediceo è stato ricavato un ostello. Da qui attraversiamo un’antica palude ora bonificata, e risaliamo verso l’interessante centro storico di Fucecchio. Superato l’Arno, ne percorriamo l’argine verso San Miniato.
Acqua e punti di ristoro a Chimenti, Galleno, Ponte a Cappiano e Fucecchio.
Rientro a Tortona con pullman GT, partenza da San Miniato nel tardo pomeriggio.
25 aprile
Lunghezza del percorso: Km 29,8
dislivello in salita: 300 m
dislivello in discesa: 150 m
Quota massima: m 170 s.l.m.
Ore di cammino: circa 7,30 escluse le soste
San Miniato è caratterizzata dall’essere una delle tappe segnate da Sigerico nel suo viaggio di ritorno a Canterbury, divenendo così una delle storiche stazioni della via Francigena.
Chi giunge a San Miniato per la prima volta, non può che rimanere incantato da tutto ciò che lo circonda. Le origini di questo borgo posizionato su un colle, risalgono all’epoca etrusco-romana. Negli anni a venire l’imperatore Ottone I, nell’anno 962, fece costruire il castello dove vi soggiornarono anche Federico Barbarossa e Papa Gregorio V. Il nome della cittadina, fondata nel secolo VIII dai longobardi, venne sin dalla sua fondazione legata al nome di Miniato martire.
Nel borgo si innalza la Rocca di Federico II come aggiunta e completamento del castello, dove tra il 1217 e il 1221 venne costruita la torre di San Miniato, divenuta il simbolo del paese. La Cattedrale risale al 1200 con la singolare decorazione della facciata che è composta da dischi di ceramica che riproducono la disposizione delle stelle nelle costellazioni dell’orsa Maggiore e Minore. Molto importante è il Convento di San Francesco che, secondo la tradizione, fu donato dai nobili del luogo a San Francesco di Assisi mentre soggiornava nella Abbazia di Santa Gonda.
Notevole poi, tra le diverse architetture religiose che caratterizzano il paese, la Chiesa di Santo Stefano e San Michele, sorta nel XII secolo su una cappella privata della famiglia Mangiatori, e all’interno della quale si conserva un crocifisso ligneo di Pietro Cavallini (XV secolo) e degli affreschi che raffigurano i quattro Evangelisti di Domenico Brogi, oltre a delle belle vetrate a mosaico e agli affreschi di Dilvo Lotti. Come detto, la cittadina di San Miniato è ricca di chiese e palazzi che vale la pena visitare, tra cui la Chiesa del Santissimo Crocifisso, quella detta del Loretino, la Chiesa della Santissima Annunziata, quella di San Iacopo e Santa Lucia, il Convento di San Domenico e infine il Palazzo Vescovile.
L'itinerario
Nella parte iniziale della tappa percorriamo uno splendido tratto selciato dell’antica Via Francigena.
Superiamo la zona delle Cerbaie, selvaggia e deserta, per poi dirigerci verso Ponte a Cappiano, dove all’interno dell’antico ponte mediceo è stato ricavato un ostello. Da qui attraversiamo un’antica palude ora bonificata, e risaliamo verso l’interessante centro storico di Fucecchio. Superato l’Arno, ne percorriamo l’argine verso San Miniato.
Acqua e punti di ristoro a Chimenti, Galleno, Ponte a Cappiano e Fucecchio.
Rientro a Tortona con pullman GT, partenza da San Miniato nel tardo pomeriggio.